![](https://image.librarything.com/pics/fugue21/magnifier-left.png)
![](https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/P/8834711300.01._SX180_SCLZZZZZZZ_.jpg)
Auf ein Miniaturbild klicken, um zu Google Books zu gelangen.
Lädt ... Der Ring der Händler. Die Zauberschiffe 01.von Robin Hobb
![]() Keine Keine aktuelle Diskussion zu diesem Buch. Negli ultimi anni la letteratura fantasy ci ha regalato piacevoli sorprese, grazie a un pugno di autori (come G.R.R. Martin e Steven Erikson) ben decisi ad allontanarsi dalle piste battute del canone tolkeniano, che garantisce ai seguaci ingenti entrate a discapito della qualità narrativa e dell’invenzione. Robin Hobb appartiene a quel pugno. Già con la Farseer Trilogy (Trilogia dei Lungavista, in italiano) la Hobb si è dimostrata narratrice di razza, capace di ambientare trame solide e verosimili in un’ambientazione sicuramente fantasy, ma non banale. Il mondo dei Farseer, che è lo stesso di questa nuova serie (The Liveship Traders, banalmente tradotto in italiano come i Mercanti di Borgomago) è più vicino alla realtà medieval-rinascimentale che al canone tolkieniano. La magia esiste, ma è qualcosa di infido e sottile, le creature fantastiche (che son ben lontane dai soliti elfi e nani) ci sono, ma appaiono più leggendarie e mitiche che non come presenze quotidiane. In questa seconda trilogia ci spostiamo a sud dei Sei Ducati protagonisti della prima, dove una particolare casta di mercanti possiede e naviga con navi viventi. Da questo presupposto si dipana un’avventura rutilante e imprevedibile, che conferma le qualità di Margaret Lindholm (vero nome dell’autrice): freschezza dell’invenzione, descrizioni vivide e stile scorrevole e coinvolgente. A mio parere questa serie di tre trilogie si sta confermando come quanto di meglio il mercato ha da offrire insieme a G.R.R. Martin e la sua Song of Ice and Fire. L’unico vero difetto è che questo primo romanzo, disonestamente diviso in due volumi con un titolo diverso dall’editore italiano, in realtà non è autoconclusivo come i romanzi della Trilogia dei Lungavista. Le vicende restano in sospeso fino al romanzo successivo. In ogni caso per chi ama la letteratura fantasy e crede che sia più di elfi e nani, ecco pane per i suoi denti. Zeige 2 von 2 keine Rezensionen | Rezension hinzufügen
Ist enthalten in
Keine Bibliotheksbeschreibungen gefunden. |
Aktuelle DiskussionenKeineBeliebte Umschlagbilder
![]() GenresMelvil Decimal System (DDC)813.54Literature English (North America) American fiction 20th Century 1945-1999BewertungDurchschnitt:![]()
Bist das du?Werde ein LibraryThing-Autor. |
Robin Hobb appartiene a quel pugno. Già con la Farseer Trilogy (Trilogia dei Lungavista, in italiano) la Hobb si è dimostrata narratrice di razza, capace di ambientare trame solide e verosimili in un’ambientazione sicuramente fantasy, ma non banale. Il mondo dei Farseer, che è lo stesso di questa nuova serie (The Liveship Traders, banalmente tradotto in italiano come i Mercanti di Borgomago) è più vicino alla realtà medieval-rinascimentale che al canone tolkieniano. La magia esiste, ma è qualcosa di infido e sottile, le creature fantastiche (che son ben lontane dai soliti elfi e nani) ci sono, ma appaiono più leggendarie e mitiche che non come presenze quotidiane. In questa seconda trilogia ci spostiamo a sud dei Sei Ducati protagonisti della prima, dove una particolare casta di mercanti possiede e naviga con navi viventi. Da questo presupposto si dipana un’avventura rutilante e imprevedibile, che conferma le qualità di Margaret Lindholm (vero nome dell’autrice): freschezza dell’invenzione, descrizioni vivide e stile scorrevole e coinvolgente. A mio parere questa serie di tre trilogie si sta confermando come quanto di meglio il mercato ha da offrire insieme a G.R.R. Martin e la sua Song of Ice and Fire. L’unico vero difetto è che questo primo romanzo, disonestamente diviso in due volumi con un titolo diverso dall’editore italiano, in realtà non è autoconclusivo come i romanzi della Trilogia dei Lungavista. Le vicende restano in sospeso fino al romanzo successivo. In ogni caso per chi ama la letteratura fantasy e crede che sia più di elfi e nani, ecco pane per i suoi denti. (