Samuel Taylor Coleridge (1772–1834)

This little book contains a lot; a lot to read and a lot to think about. It starts with The Rime of the Ancient Mariner and moves on to Christabel. These were followed by some shorter poems, including, Kubla Khan. There follow some prose extracts by Coleridge which I found interesting. But of most interest to me was Editor Henderson's commentary on the merits of Coleridge poetry. I'll read that again later. The next section is a short biography - what a tortured soul. An Appendix explores his personality, and the book finishes with an Analysis of The Ancient Mariner. Right at the end of the printed matter included is a list of the first 180 titles in the Kings Treasuries series.… (mehr)

Probabilmente conoscerete già La ballata del vecchio marinaio: almeno per sentito dire, se anche non l'avete letta. Deriva, infatti, da un commento di Coleridge a La ballata del vecchio marinaio la famosa espressione willing suspension of disbelief, una volontaria sospensione dell'incredulità che permette al lettore di accettare l'elemento soprannaturale di un'opera.

A dispetto della fama del poemetto, però, forse non sapete che è stato fonte di ispirazione per numerosi artisti, da Gustave Doré agli Iron Maiden, da Charles Baudelaire a Carl Barks. Dato che non ho né le conoscenze né le competenze per elencarvi tutto ciò che La ballata del vecchio marinaio ha ispirato, in questa recensione, ve ne darò un assaggio musicale.

Intanto, se volete farvi leggere questo poemetto, vi consiglio di seguire la versione di Richard Burton, David Moore, Ralph Richardson e John Neville.

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Per quanto riguarda le canzoni ispirate a La ballata del vecchio marinaio, vi consiglio S.S dei naufraghi di Vinicio Capossela.

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Poi aggiungo Albatross dei Wild Beasts.

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E finisco con Rebels of the Sacred Heart dei Flogging Molly.

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