Pierre Michon

Il senso del libro:

...chi, se non ne prendessi qui atto, si ricorderebbe di André Dufourneau, finto nobile e agricoltore snaturato, che fu un bravo bambino, forse un uomo crudele, ebbe desideri impetuosi e lasciò traccia soltanto nella storia inventata da una vecchia contadina che non c'é più?
(pagina 30)

...interdetto come uno stilita ai piedi di un albero della cuccagna.
(pagina 135)

Scoprivo i libri, in cui ci si può nascondere così come fra le sottane trionfali del cielo. Imparavo che il cielo e i libri fanno male e seducono. Alieno ai giochi pedissequi, scoprivo che si può non imitare il mondo, non immischiarvisi, con la coda dell'occhio guardarlo farsi e disfarsi, e in un dolore reversibile in piacere gioire di non prendervi parte: all'intersezione tra lo spazio e i libri, nasceva un corpo immobile che ero ancora io e che fremeva interminabilmente nell'impossibile desiderio di conformare ciò che leggiamo alla vertigine del visibile.
(pagina 184)… (mehr)

Bajo el casi alucinógeno influjo del iracundo Rimbaud, Michon escribe esta vertiginosa mezcla de biografía, ensayo, novela, poema en prosa, o todo eso junto, en el intento de llenar ese hueco dejado por las cartas perdidas que el jovencísimo Rimbaud enviaba a los poetas consagrados de su tiempo: a Théodore de Banville, a Verlaine. Verlaine, sí, el compañero de la famosa y turbulenta huida a Londres, que acabó con disparos y encarcelamientos, y cuyo sentido busca Michon más allá de la "Vulgata", como él le llama, es decir, la insistente reducción de Rimbaud a un mito tardoromántico, a un pintoresco eslabón de una tradición literaria.… (mehr)