Gianni Rocca (1927–2006)
Autor von Fucilate gli ammiragli: la tragedia della Marina italiana nella seconda guerra mondiale
Über den Autor
Reihen
Werke von Gianni Rocca
Fucilate gli ammiragli: la tragedia della Marina italiana nella seconda guerra mondiale (1987) 15 Exemplare
I disperati: la tragedia dell'aeronautica italiana nella seconda guerra mondiale (1991) 12 Exemplare
Avanti, Savoia!: Miti e disfatte che fecero l'Italia, 1848-1866 (Le Scie) (Italian Edition) (1993) 6 Exemplare
Stalin 2 Exemplare
Gli anni della Prima Repubblica - 1946/1995 1 Exemplar
ITALIA INVASA 1 Exemplar
Disperati 1 Exemplar
Il terzo livello 1 Exemplar
Getagged
Wissenswertes
- Gebräuchlichste Namensform
- Rocca, Gianni
- Geburtstag
- 1927-10-22
- Todestag
- 2006-02-20
- Nationalität
- Italia
- Geburtsort
- Torino, Italia
- Sterbeort
- Roma, Lazio, Italia
- Berufe
- giornalista
- Kurzbiographie
- Partecipò giovanissimo alla Resistenza e si iscrisse al Partito Comunista Italiano.
Iniziò la carriera giornalistica collaborando con alcune piccole testate piemontesi, in particolare Biella Oggi. Passò poi all'edizione torinese de l'Unità, in una redazione che ospitava, soprattutto nelle pagine culturali, alcune delle firme più prestigiose dell'epoca, da Cesare Pavese a Italo Calvino, da Raimondo Luraghi a Paolo Spriano, da Massimo Mila a Raf Vallone. Divenne caporedattore e fu chiamato a Roma, alla redazione dell'edizione nazionale.
Tornato a Torino, fece parte del gruppo che nel 1956, in dissenso con la linea ufficiale del partito, condannò l'intervento armato dell'Unione Sovietica che pose fine alla rivoluzione ungherese. Lasciato il partito, entrò a Paese Sera, quotidiano di Roma, da cui si dimise quando la direzione "censurò" il lavoro del notista politico Fausto De Luca.
Dopo Paese Sera, collaborò con diversi quotidiani e periodici come Italia domani e Telesera e approdò infine a Il Giorno di Milano, diretto da Italo Pietra, con la carica di capo della redazione romana. All'inizio degli anni Settanta fu chiamato dall'allora presidente dell'Eni, Raffaele Girotti, a svolgere il ruolo di capo ufficio stampa e responsabile delle relazioni esterne dell'Eni. Nel corso di quell'esperienza, fondò nel 1972 la rivista aziendale dell'Eni, Ecos (1972-2002).
Nel 1975 Eugenio Scalfari lo coinvolse nel gruppo dei fondatori de La Repubblica. Fu uno dei tre primi redattori capo e divenne poi vicedirettore, con Mario Pirani e Giampaolo Pansa, e infine condirettore del giornale, carica che mantenne fino al 1996.
A partire dagli anni ottanta si dedicò, accanto alla professione giornalistica, ad opere di riflessione storica, riguardo soprattutto la seconda guerra mondiale in Italia. I suoi libri riscossero notevole successo editoriale.
Nel 1996 riprese la collaborazione con l'Unità. Del 1996-1997 sono le ventisei dispense Gli anni della Prima Repubblica – Cinquant'anni di storia italiana, edito da l'Unità.
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Rezensionen
La biografia molto documentata del generale Luigi Cadorna - protagonista controverso di un inglorioso episodio della storia dell'Italia contemporanea, la sconfitta di Caporetto (1917) - scritta dal giornalista Gianni Rocca, vice-direttore del quotidiano "la Repubblica. Aristocratico, fiero, scontroso, testardo, taciturno, piemontese, Cadorna, a più di 60 anni, con pugno di ferro e cocciuta volontà, trasformò un esercito indebolito dalla guerriglia
libica, e per lo più di origine contadina, nella più potente armata della storia unitaria d'Italia. Dal 24 maggio 1915 alla rotta di Caporetto, nell'autunno del 1917, centinaia di migliaia di soldati caddero ai suoi ordini, in sanguinosi assalti, rassegnati o eroici, in quella che, contrariamente alla promessa interventista di una guerra facile e vittoriosa, si rivelò subito come una logorante guerra di posizione. Cadorna combatté contro il nemico austriaco, ma anche contro i politici romani che cercavano d'interferire nelle sue decisioni, e continuò a combattere anche dopo la disfatta, tra processi e rinnovate accuse, per allontanare da sé l'onta della più grave sconfitta militare italiana, di cui non comprese mai le reali cause, e quanto egli stesso l'avesse provocata. Una biografia che fa rivivere vecchie polemiche e antichi interrogativi, nello scenario degli ultimi anni dell'Italia risorgimentale.… (mehr)
libica, e per lo più di origine contadina, nella più potente armata della storia unitaria d'Italia. Dal 24 maggio 1915 alla rotta di Caporetto, nell'autunno del 1917, centinaia di migliaia di soldati caddero ai suoi ordini, in sanguinosi assalti, rassegnati o eroici, in quella che, contrariamente alla promessa interventista di una guerra facile e vittoriosa, si rivelò subito come una logorante guerra di posizione. Cadorna combatté contro il nemico austriaco, ma anche contro i politici romani che cercavano d'interferire nelle sue decisioni, e continuò a combattere anche dopo la disfatta, tra processi e rinnovate accuse, per allontanare da sé l'onta della più grave sconfitta militare italiana, di cui non comprese mai le reali cause, e quanto egli stesso l'avesse provocata. Una biografia che fa rivivere vecchie polemiche e antichi interrogativi, nello scenario degli ultimi anni dell'Italia risorgimentale.… (mehr)
Cinquant'anni fa Mussolini, contando su una campagna di poche settimane, gettò l'Italia nel secondo conflitto mondiale. Un paese impreparato da ogni punto di vista dovette affrontare prove tremende che ne misero in luce inefficienze e ritardi, vanamente coperti per oltre vent'anni da una propaganda mistificatrice. La flotta italiana, all'epoca la quinta del mondo, scoprì amaramente alla prova dei fatti tutta la propria inesperienza e inadeguatezza, una realtà che gli episodi di coraggio individuale e di abilità professionale non riuscirono a modificare e che portò a pesanti sconfitte e a dolorose umiliazioni. Queste pagine amare della Marina italiana sono ripercorse da Gianni Rocca in un avvincente susseguirsi di scontri navali, di allucinanti missioni sulle varie «rotte della morte», di naufragi, di eroismi, di errori, di battaglie a tavolino fra gli alti gradi del nostro apparato militare e il potere politico, di odi e rivalità con l'alleato tedesco, fino alla resa dei conti dell'8 settembre. Una tragedia che si apre, e si chiude, con il sangue fratricida degli ammiragli italiani,
fatti fucilare da Mussolini nel vano tentativo di allontanare da sé e dal regime le colpe di una guerra perduta.… (mehr)
fatti fucilare da Mussolini nel vano tentativo di allontanare da sé e dal regime le colpe di una guerra perduta.… (mehr)
L'Italia invasa è la storia dettagliata della campagna militare imposta agli americani da Churchill e che gli Alleati sostennero contro le truppe tedesche dal luglio 1943 alla primavera del 1945.
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all'incompetenza e alla malafede di uomini mediocri, privi di buon senso e di cognizioni militari, abilissimi però nel combattere le loro pesonali battaglie dietro le quinte per disputarsi l'un l'altro il potere. E il racconto del processo di unificazione del nostro paese, liberato da quella patina di retorica che ha contribuito a nascondere le responsabilità dei vertici politici e militari e a cancellare dalla memoria storica errori e abusi. Un prezioso contributo storico, dunque, che non infrange i monumenti ai caduti, ma le statue di coloro che li trascinarono a sacrifici spesso inutili, e che intende restituire alle vicende del l'unità d'Italia il fascino di una storia drammatica e
contraddittoria.… (mehr)