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Lädt ... Die Erkenntnis des Schmerzes (1963)von Carlo Emilio Gadda
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Melde dich bei LibraryThing an um herauszufinden, ob du dieses Buch mögen würdest. Keine aktuelle Diskussion zu diesem Buch. een verholen satire op de zwarthemden van Mussolini; sarcastisch en toch soms lyrisch en meditatief. Open einde. ( ) “Per intervalli sospesi al di là di ogni clàusola, due note venivano dai silenzi, ritenute e profonde, come la cognizione del dolore: immanenti alla terra, quandoché vi migravano luci ed ombre” Leggere “La cognizione del dolore” di Carlo Emilio Gadda sperando di riuscire a esplorare tutti gli abissi dell’inconscio che lo scrittore apre in ogni pagina è soltanto una vana speranza, si corre il rischio, più che altro, di rimanerci intrappolati. La scrittura iperletteraria di Gadda è un continuo gioco di richiami e di interpretazioni, a volte criptica fin troppo, a volte lirica o poetica fino allo struggimento, ma sempre, quando credi di aver capito qualcosa, non hai fatto altro che spalancare l’ennesimo abisso. Proverò comunque, per quello che mi riguarda, a dare un senso a tutto questo, altrimenti sarà stato inutile leggerlo. È un romanzo autobiografico rimasto incompiuto e dato alle stampe quando Gadda aveva ormai smesso di scrivere da un pezzo, a nulla valsero le pressioni dell’editore perché lo terminasse, cosa che forse non era nemmeno nelle intenzioni dell’autore. Con questo scritto Gadda mette in campo tutta la sua arte letteraria con una scrittura sovradimensionale che va ancora oltre, se possibile, quella del “pasticciaccio”. Le chiavi per l’interpretazione del romanzo sono tutte nella vita dello scrittore, che sarebbe bene conoscere, almeno per sommi capi, prima di leggere il libro. La prima e più importante di queste chiavi è la casa in Brianza mai amata dallo scrittore perché ritenuta causa della rovina economica della famiglia poi la morte del fratello al fronte della grande guerra; la sua stessa prigionia dopo la disfatta di Caporetto e infine il conflittuale rapporto con la madre che, di fatto, gli impedì di intraprendere la carriera letteraria e non volle abbandonare la casa dopo la morte del padre. La cognizione del dolore è un lungo itinerario, un viaggio lungo una vita, che tutti percorriamo, perchè il dolore è una costante che ci accompagna dalla nascita, accettarlo e averne cognizione è un’altra storia e questo è ciò che Gadda prova a fare. Il romanzo è incompiuto, come l’incompiutezza stessa della vita, a dimostrare che nulla di quello che ci riguarda è prevedibile in un percorso che dietro formali apparenze nasconde l’immensa e fragilissima condizione umana. Tra i tanti significati attribuibili a quest’opera forse uno è proprio questo, arrivare ad accettare la nostra condizione potrà forse darci una cognizione di quel dolore compagno inseparabile del nostro percorso terreno. Sembra facile, ma non lo è, lui stesso per primo è restio ad accettare una condizione che non lascia scampo, la sua arma di difesa saranno le parole, uno strumento che adopererà con estrema e sofisticata arte unita ad una ricerca parossistica che esplorerà le possibili vie d’uscita, se mai ce ne sono, a questa dura condanna; l’alternativa potrà essere solo ritrovarsi a vagare con la mente in uno dei posti in cui la nostra disperazione più si è addensata negli anni, una tragedia come quella che lui immagina per la madre rimasta sola nella odiata casa: “Vagava, nella casa, come cercando il sentiero misterioso che l'avrebbe condotta ad incontrare qualcuno: o forse una solitudine soltanto, priva d 'ogni pietà e d'ogni immagine. Dalla cucina senza piu fuoco alle stanze, senza piu voci: occupate da poche mosche. E intorno alla casa vedeva ancora la campagna, il sole. Il cielo, cosi vasto sopra il tempo dissolto, si adombrava talora delle sue cupe nuvole; che vaporavano rotonde e bianche dai monti e cumulate e poi annerate ad un tratto parevano minacciare chi è sola nella casa.” Una solitudine priva di ogni pietà e di ogni immagine sotto un cielo vastissimo a coprire la dissoluzione del tempo nel posto che più abbiamo odiato in vita, sarà forse questa la condizione necessaria per avere finalmente una cognizione del dolore che ci porti ad accettare le nostre umane miserie… Somewhat special, somewhat very special. Gadda seems unable to tell a story. Descriptions, enumerations, adjectives, endless descriptions take the place of the story, if there has been a story to start with, or that would lead somewhere, beware! Sometimes this is hilarious, violent, powerful, breathtaking. But it's also boring, ennoying and relentlessly slowing down your reading. It also makes you wonder sometimes, after another ten pages: what the f*ck have i been reading the last half an hour? And then, on the verge of despair, there is chapter 5: such an intense personal description, such a beauty of a portrait. Yes, Gadda can write. Yes, it's autobiographic and thus moving. But please, Carlo, you could have written a complete book like this and you didn't! Ist enthalten inAuszeichnungenBemerkenswerte Listen
'The seething cauldron of life, the infinite stratification of reality, the inextricable tangle of knowledge are what Gadda wants to depict' Italo Calvino At the height of Fascist rule in Italy and following the death of his mother, Carlo Emilio Gadda began work on his first novel, The Experience of Pain. This portrait of a highly educated young man whose anger and frustration frequently erupt in ferocious outbursts directed towards his ageing mother is a powerful critique of the society of his time and the deep wounds inflicted on his generation. Set in a fictional South American country, The Experience of Pain is at once richly imaginative and intensely personal: the perfect introduction to Gadda's innovative style and literary virtuosity. Translated by Richard Dixon Keine Bibliotheksbeschreibungen gefunden. |
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Google Books — Lädt ... GenresMelvil Decimal System (DDC)853.914Literature Italian Italian fiction 1900- 20th Century 1945-1999Klassifikation der Library of Congress [LCC] (USA)BewertungDurchschnitt:
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