Nonostante la camicia di Nesso della "cobelligeranza", il disinteresse dell'opinione pubblica, l'ostilità di molti dei fuoriusciti, e la deprimente atmosfera creata dalla disfatta, le Forze Armate regolari tornarono ancora a combattere.
Per l'incondizionata devozione al dovere, per la concreta volontà di riscatto, per la capacità militare dei Capi e dei gregari, il "Corpo italiano di liberazione" si pose ben presto, nel quadro delle Armate Alleate, sullo stesso piano morale del "Corpo" francese, del "Corpo" polacco. ( )