Il giallo si coniuga con il nero per dar vita a Diabolik, il primo criminale con la kappa del fervido periodo dei fumetti italiani indipendenti. La creatura delle sorelle Giussani è diventato insieme a Tex il classico per eccellenza del fumetto italiano e questo numero dei classici del fumetto di Repubblica ne ripercorre le origini. Sono tre storie, Diabolik chi sei, il tesoro di King e ritorno all’isola di King. Sopravvissuto ad un naufragio un bambino viene salvato e portato in un’isola abitata da criminali: quel bambino, chiaramente, è Diabolik; e le doti del ragazzino, intelligenza, impegno, programmazione, le principali caratteristiche dell’uomo Diabolik, emergono subito. Diabolik impara da un chimico le basi per studiare la trasformazione della materia per produrre le maschere che gli consentiranno di modificare aspetto in continuazione. King, il re dell’isola vuole impadronirsi della formula, ma Diabolik capisce che questo determinerebbe la sua morte. E così, in una serie di deja vù, questi albi vanno avanti ed indietro nel tempo per ripercorrere le fasi della giovinezza di Diabolik. Chiaramente in queste storie ci sono tutti i protagonisti delle storie di Diabolik, Eva Kant e l’ispettore Ginko. Come al solito le storie di Diabolik sono semplicissime da leggere, scendono giù tutte di un fiato e, comunque, nonostante la ripetitività del soggetto rimangono godibilissime ( )