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Knowledge von Lewis Dartnell
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Knowledge (Original 2014; 2015. Auflage)

von Lewis Dartnell (Autor)

MitgliederRezensionenBeliebtheitDurchschnittliche BewertungDiskussionen
6742134,185 (3.54)11
Die Szenarien, für die dieses Buch gedacht ist, sind schrecklich: Mal angenommen, ein tödliches Virus hat den Grossteil der Bevölkerung dahingerafft. Oder ein Asteroid schlägt auf der Erde ein und vernichtet fast alles Leben - was macht man da als Überlebender? Das Buch ist eine Schnellanleitung für ein "Reboot" unserer Zivilisation. Sachlich schildert der Autor, welche Probleme - je nach Art der Katastrophe - dann gelöst werden müssen: Beschaffung von Lebensmitteln, sauberem Wasser, Kleidung und Medikamenten, Erzeugung von Energie, das Zusammenbauen von wichtigen Geräten, z.B. durch das Ausschlachten verbliebenen Materials ... Die Anleitung ist pragmatisch und verständlich geschrieben und führt dem Leser vor Augen, wie die einfachsten Dinge wie z.B. Butter oder Seife hergestellt werden, wie eine Uhr funktioniert oder wie man Papier produziert - und wie wenig man heute von solchen Dingen noch weiss. Diese grundlegende Wissensvermittlung macht das Buch auch ohne Katastrophe schon interessant - im "worst case", der hoffentlich nie eintritt, wäre es ein wahrer Schatz. (1)… (mehr)
Mitglied:cnrenner
Titel:Knowledge
Autoren:Lewis Dartnell (Autor)
Info:Vintage Uk (2015)
Sammlungen:Deine Bibliothek
Bewertung:
Tags:yetuntagged, yet untagged, tobetagged, to be tagged

Werk-Informationen

Das Handbuch für den Neustart der Welt: Alles, was man wissen muss, wenn nichts mehr geht von Lewis Dartnell (2014)

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Lewis Dartnell is a scientist, a writer and a broadcast journalist. His published work, as of 2023, has focussed on science for a popular audience. The Knowledge: How to Rebuild Our World from Scratch (2014) is dense, and somewhat technical. The book summarizes the history of science, technology, and manufacturing in the centuries from the Enlightenment, through the British industrial revolution, the end of the Victorian era, and the early Anthropocene era. Dr. Dartnell or his publisher published and maintained 2013-2018 (still online in 2023) an eponymous website. The premise is that knowledge to help human beings to survive some foreseeable catastophies may need to be preserved to be known to survivors to increase their chances of survival and make the rediscovery of technology possible. It is not a prepper’s manualIt is not a prepper’s manual. It explains the knowledge and the scientific method that sustains the techology and the economy of the early 21st century were accumulated, and suggests they might be lost and would not be recovered by following the same cultural paths.
Some survivors might scrounge resources, but a new civization would not be able to follow the paths taken by world civilizations from the stone age to the internet age partly because the more world’s supplies of accessible minerals and fuel have been used. Even if that problem can be overcome, the survival of the human species and the recovery of civilization anywhere depends on the scale of the catastrophe, and luck.
Dr. Dartnell refers to some Golden Age dystopean SF by Nevll Shure, Walter Miller, John Wyndham and Brian Aliss, which demonstrates that many writers captured the anxieties of the 1940s, 1950s and 1960s, but were optimistic about how world civilizations might evolve after a nuclear war. ( )
  BraveKelso | Sep 1, 2023 |
Good writing, and some interesting stuff, but too much introduction and not enough actual book. Not convincing or really coherent. ( )
  steve02476 | Jan 3, 2023 |
I picked this up after reading Station Eleven a fictional account of a group of global Pandemic survivors. It is essentially a how-to book on what you need to know in order to survive and reboot our world if that Pandemic or other event happens.

As a former editor for how-to technology books I give this five stars. It is practical and accessible. Reading it now--you learn alot of what makes our current world work. ( )
  auldhouse | Sep 30, 2021 |
Il mondo che conoscevamo non esiste più. Un ceppo aviario particolarmente virulento ha infranto la barriera tra le specie ed è riuscito a compiere il salto per contagiare gli esseri umani, o forse è stato deliberatamente diffuso con un atto di bioterrorismo.

Il contagio si è propagato con una rapidità devastante in un’epoca moderna caratterizzata da città densamente popolate e viaggi aerei intercontinentali, uccidendo una vasta parte della popolazione globale prima che ci fosse il tempo per mettere a punto un vaccino efficace o almeno predisporre una quarantena.

«Quando la nostra civiltà crollerà, sarete capaci di cavarvela, almeno nelle cose più semplici?» Questa domanda ha il potere di spiazzarci e di insinuare in noi una certa inquietudine perché, pur essendo abituati a pensare che soddisfare le esigenze di base sia facile, basta immaginarci per un momento nei panni di Robinson Crusoe postapocalittici, privi di accesso a Internet e a biblioteche ben fornite, per renderci conto di quanto scarse siano le nostre conoscenze davvero utili a risolvere i problemi della vita di tutti i giorni. E anche se per un certo periodo potremo attingere ai resti della civiltà scomparsa, dovremo pur sempre decidere quali privilegiare e come servircene, e valutare se sia preferibile stabilirci in metropoli deserte ma ricche di infrastrutture oppure in sobborghi rurali dove abbondano le risorse naturali. Per orientarci in queste scelte cruciali, cosa potrebbe essere più utile di un «manuale di sopravvivenza alla catastrofe»? Bene, adesso c’è.

Lewis Dartnell, studioso di scienze planetarie, ci fornisce tutte le informazioni necessarie su come procurarci il cibo, costruirci una casa, guarire da ferite e malattie, produrre fibre tessili per poi trasformarle in indumenti, e altre attività ugualmente importanti. Il suo vero scopo, però, è mostrare la centralità della più grande invenzione umana, quella che rende possibili e feconde tutte le altre: il metodo scientifico, fenomenale macchina generatrice di conoscenza. È questo che deve essere tramandato ai superstiti, per evitare la condanna a un’incerta e lunghissima ripetizione «alla cieca» della storia passata.

Ecco allora che spazi urbani riconquistati dalle foreste, in cui i grattacieli diventano torri vegetali, o devastati da esplosioni, crolli e incendi indomabili, potrebbero aprirsi alla rinascita di una civiltà che offrirà un panorama fantascientifico di carcasse di auto trainate come calessi da cavalli o buoi, e oceani solcati da navi a vela dotate di bussole e sestanti…

Nel frattempo, in attesa dell’apocalisse prossima ventura, la riflessione su ciò che è indispensabile sapere per garantirci la sopravvivenza ci apre gli occhi sulla ricchezza storica e la complessità tecnologica sottese alla nostra solo apparentemente «semplice» vita quotidiana.
Lewis Dartnell, astrobiologo, è ricercatore presso lo Space Research Center dell’Università di Leicester. Divulgatore scientifico e giornalista televisivo, ha pubblicato: Life in the Universe: A Beginner’s Guide (2007) e, con Dorling Kindersley, il libro illustrato per l’infanzia My Tourist’s Guide to the Solar System and Beyond (2012). ( )
  AntonioGallo | Jul 23, 2021 |
Lewis Dartnell. La conoscenza necessaria Come ricostruire la nostra civiltà da zero in caso di catastrofe.

Con questi frammenti ho puntellato le mie rovine. T.S. ELIOT, La terra desolata

«Quando la nostra civiltà crollerà, sarete capaci di cavarvela, almeno nelle cose più semplici?» Questa domanda ha il potere di spiazzarci e di insinuare in noi una certa inquietudine perché, pur essendo abituati a pensare che soddisfare le esigenze di base sia facile, basta immaginarci per un momento nei panni di Robinson Crusoe postapocalittici, privi di accesso a Internet e a biblioteche ben fornite, per renderci conto di quanto scarse siano le nostre conoscenze davvero utili a risolvere i problemi della vita di tutti i giorni. E anche se per un certo periodo potremo attingere ai resti della civiltà scomparsa, dovremo pur sempre decidere quali privilegiare e come servircene, e valutare se sia preferibile stabilirci in metropoli deserte ma ricche di infrastrutture oppure in sobborghi rurali dove abbondano le risorse naturali. Per orientarci in queste scelte cruciali, cosa potrebbe essere più utile di un «manuale di sopravvivenza alla catastrofe»? Bene, adesso c’è. ​​Lewis Dartnell, astrobiologo e studioso di scienze planetarie, ci fornisce infatti tutte le informazioni necessarie su come procurarci il cibo, costruirci una casa, guarire da ferite e malattie, produrre fibre tessili per poi trasformarle in indumenti, e altre attività ugualmente importanti. Il suo vero scopo, però, è mostrare la centralità della più grande invenzione umana, quella che rende possibili e feconde tutte le altre: il metodo scientifico, fenomenale macchina generatrice di conoscenza. È questo che deve essere tramandato ai superstiti, per evitare la condanna a un’incerta e lunghissima ripetizione «alla cieca» della storia passata. ​​Ecco allora che spazi urbani riconquistati dalle foreste, in cui i grattacieli diventano torri vegetali, o devastati da esplosioni, crolli e incendi indomabili, potrebbero aprirsi alla rinascita di una civiltà che offrirà un panorama fantascientifico di carcasse di auto trainate come calessi da cavalli o buoi, e oceani solcati da navi a vela dotate di bussole e sestanti… ​​Nel frattempo, in attesa dell’apocalisse prossima ventura, la riflessione su ciò che è indispensabile sapere per garantirci la sopravvivenza ci apre gli occhi sulla ricchezza storica e la complessità tecnologica sottese alla nostra solo apparentemente «semplice» vita quotidiana.

Il mondo che conoscevamo non esiste più. Un ceppo aviario particolarmente virulento ha infranto la barriera tra le specie ed è riuscito a compiere il salto per contagiare gli esseri umani, o forse è stato deliberatamente diffuso con un atto di bioterrorismo. Il contagio si è propagato con una rapidità devastante in un’epoca moderna caratterizzata da città densamente popolate e viaggi aerei intercontinentali, uccidendo una vasta parte della popolazione globale prima che ci fosse il tempo per mettere a punto un vaccino efficace o almeno predisporre una quarantena.

O forse le tensioni fra l’India e il Pakistan hanno raggiunto il punto di rottura, e una delle tante controversie sulle frontiere è degenerata oltre ogni limite razionale, culminando nel ricorso alle armi nucleari. Gli impulsi elettromagnetici delle testate sono stati rilevati dalla sorveglianza difensiva cinese, con il conseguente innescarsi di una serie di lanci preventivi contro gli Stati Uniti, che a loro volta hanno provocato attacchi di rappresaglia da parte dell’America e dei suoi alleati in Europa e Israele. In tutto il mondo, grandi città si sono tramutate in frastagliate distese di vetro radioattivo. L’enorme massa di polvere e ceneri iniettata nell’atmosfera ha ostacolato il normale afflusso di luce solare, provocando un inverno nucleare durato decenni, il collasso dell’agricoltura e una carestia globale. O forse l’evento era totalmente fuori della portata del controllo umano. Un asteroide roccioso, di circa un chilometro di circonferenza, è piombato sulla Terra e ha fatalmente cambiato le condizioni atmosferiche. Chi si trovava nel raggio di alcune centinaia di chilometri è stato spazzato via dall’improvvisa onda di calore e pressione, e da quel momento anche gran parte del resto dell’umanità ha avuto i giorni contati. Che l’asteroide avesse colpito una nazione o un’altra non faceva differenza: i frammenti di roccia e la polvere proiettati nell’atmosfera – insieme al fumo sprigionato dagli innumerevoli incendi appiccati dall’esplosione di calore – si sono dispersi con i venti, soffocando l’intero pianeta. Come in un inverno nucleare, il calo delle temperature è stato sufficiente a causare la perdita delle colture e una massiccia carestia nel mondo intero. È la situazione che viene narrata in molti film e romanzi ...

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Senza respiro. La lettura di questo libro mi ha lasciato senza fiato. L'apocalisse nei suoi vari aspetti e conseguenze. Se fossi un superstite non saprei da dove cominciare, quale conoscenza dovrei adottare per vivere, o meglio, rivivere. Forse sarebbe meglio non esserci. Non me lo auguro, ovviamente, ma nessuno può negare che potremmo stare meglio dall'altra parte, non vi pare? ( )
  AntonioGallo | May 29, 2021 |
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Die Szenarien, für die dieses Buch gedacht ist, sind schrecklich: Mal angenommen, ein tödliches Virus hat den Grossteil der Bevölkerung dahingerafft. Oder ein Asteroid schlägt auf der Erde ein und vernichtet fast alles Leben - was macht man da als Überlebender? Das Buch ist eine Schnellanleitung für ein "Reboot" unserer Zivilisation. Sachlich schildert der Autor, welche Probleme - je nach Art der Katastrophe - dann gelöst werden müssen: Beschaffung von Lebensmitteln, sauberem Wasser, Kleidung und Medikamenten, Erzeugung von Energie, das Zusammenbauen von wichtigen Geräten, z.B. durch das Ausschlachten verbliebenen Materials ... Die Anleitung ist pragmatisch und verständlich geschrieben und führt dem Leser vor Augen, wie die einfachsten Dinge wie z.B. Butter oder Seife hergestellt werden, wie eine Uhr funktioniert oder wie man Papier produziert - und wie wenig man heute von solchen Dingen noch weiss. Diese grundlegende Wissensvermittlung macht das Buch auch ohne Katastrophe schon interessant - im "worst case", der hoffentlich nie eintritt, wäre es ein wahrer Schatz. (1)

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