Siamo giunti al momento in cui il desiderio mimetico (io ti voglio solo perché qualcun altro ti vuole) non funziona più. La tradizione, che riveste come una divisa, è stata dimenticata. La fissità hegeliana si è scissa.

La parabola dei Sonnambuli attraverso tre fasi storico-simboliche intende in realtà indicare la lontananza irrimediabile dal mito, da ogni immagine unitaria del mondo.
(pagina XXXVIII)

PASENOW O IL ROMANTICISMO

...il vero compito dell'uniforme è d'indicare e stabilire l'ordine del mondo ed eliminare l'aspetto incerto e fluido della vita...
(18)

ESCH O L'ANARCHIA

Perché l'uomo ha in sé possibilità d'ogni sorta e a seconda della catena logica di cui avvolge le cose può dimostrare a se stesso che sono buone o cattive.
(309)

Grande è l'angoscia di chi si risveglia. Egli ri-
torna con meno diritti e teme la forza del suo so-
gno, che è diventato non azione, forse, ma certo
nuovo sapere. Bandito dal sogno, egli erra in so-
gno. E non gli giova nemmeno portarsi in tasca
una cartolina illustrata da contemplare; davanti al
tribunale, egli resta un falso testimonio.
(325-6)

...non scompare la nostalgia dell'uomo che va come un sonnambulo, e nel suo sogno si dissolve il mondo, disfatto nel ricordo della donna, della sua notte nostalgica e materna, ormai non più che un soffio doloroso del passato.
(327)

Perché nulla si adempie nella realtà, ma la strada della nostalgia e della libertà è infinita e il nostro passo non la misura mai; è stretta ed aberrante come quella del sonnambulo, eppur conduce tra le braccia della patria a sentirne il respiro.
(365)

HUGUENAU O IL REALISMO

Si può immaginare che una catena di domande non arrivi in genere ad alcuna conclusione...
(454)

Questo tempo, questa vita che si disgrega ha ancora una realtà?
(596)

...nulla è rimasto, il mio io fu gettato!
(597)

Può darsi che anche le parole ondeggino fra il passato e l'avvenire, fra la legge e la gioia, scampate al debito disprezzo, trovando nel moto il rifugio di un nuovo significato.
(618) ( )

This is my second reading of this masterpiece. I continue to be amazed at how these novels transition from romantic nostalgia to deep philosophical modernism. With Broch, one reaches the boundary of what can be done with literary fiction. ( )

> LES SOMNAMBULES, par Hermann Broch. — « La première partie est délibérément romantique, la deuxième est écrite selon les procédés naturalistes alors que la dernière procède d'une technique voisine de celle de Joyce dont l'écrivain fut l'ami. Cette tentative se justifie par l'objectif de l'auteur qui veut ainsi rejoindre une réalité plus vaste que celle qui serait accessible à une seule conscience. Sans avoir la qualité d'intériorité de La mort de Virgile, ce gros roman demeure considérable dans la littérature allemande contemporaine.» - amazon.fr
-- Cet ouvrage dont l'action se situe entre 1888 et 1918, raconte la vie de petites gens qui cheminent tout doucement, tel des somnambules vers la première guerre mondiale. L'auteur y inclus un «Traité de la dégradation des valeurs» qui peut se lire à la lumières des événements contemporains.
—François Marquis, St-Adolphe d'Howard (ICI.Radio-Canada.ca)

Ok, commentiamo su I sonnambuli... (E chi sono io per discettare su cotanto libro?)

Si incomincia col sorriso, quasi a ritmo di walzer.
La prosa di Broch massaggia le celluline grigie scorrendo sulla pagina tersa, nitida (chiedo umilmente scusa se, per rendere l'idea, sotto sforzo, dovessi esagerare con le castronerie) ma poi il magnetismo e la tensione aumentano.
Gravitano, eterodiretti, come sonnambuli, i personaggi e, come in un vortice, la pagina cattura anche noi lettori.
Il peso specifico delle ultime pagine del terzo romanzo della trilogia è più alto del piombo (l'allegoria e il simbolismo che trovavano spazio nelle prime due parti ormai vengono messe da parte e ci troviamo davanti pagine di filosofia pura con qualche accenno e qualche rimando alle vicende precedentemente narrate).

E' una lettura che lascia il segno. Una bella esperienza.
Mi taccio. ( )

3.75. I really loved the first book of the trilogy, found the second OK, and then felt as if the third degenerated into something I couldn't put my finger on– but maybe that last development was exactly what the author had in mind. ( )