Il conte Fabio Romani ha tutto dalla vita, è ricco, è bello, ha una splendida moglie, Nina, una figlia Stella e un grande amico Guido Ferreri. Fabio è un uomo generoso e benvoluto da tutti e nonostante a Napoli, dove il romanzo è ambientato, imperversi il colera, prova a dare una mano agli altri, evitando di chiudersi nella sua splendida villa. Ma il contatto con un malato e un malore improvviso fanno precipitare la situazione e Fabio, ritenuto morto, viene rapidamente seppellito. Ma il conte non è morto e riesce ad uscire dalla tomba e dalla bara in cui, troppo velocemente, era stato sepolto. Ma la sorpresa che lo attende quando torna a casa è terribile: Guido è da sempre l’amante della moglie che non nasconde la felicità per la scomparsa del marito. A questo punto Fabio, che intanto ha assunto le sembianze del conte Oliva inizia a progettare e a realizzare una terribile vendetta. E l’odio per l’amico e per la moglie non fa che essere alimentato dai comportamenti di questi due che giungono addirittura a far morire la figlia Stella. Un romanzo d’appendice sicuramente, sulla scia del romanticismo e della letteratura gotica, ma un bel romanzo e un plauso alla piccola casa editrice che ha proposto un testo che merita di essere letto. ( )