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Philosophie in der Küche. Kleine Kritik…
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Philosophie in der Küche. Kleine Kritik der kulinarischen Vernunft. (2002. Auflage)

von Francesca Rigotti (Autor)

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1811,184,285 (2.5)Keine
Vert. van: La filosofia in cucina : piccolo critica della ragion culinaria. - Bologna : Il Mulino, 1999
Mitglied:kochfee
Titel:Philosophie in der Küche. Kleine Kritik der kulinarischen Vernunft.
Autoren:Francesca Rigotti (Autor)
Info:C.H. Beck (2002), Ausgabe: 1. Aufl., 125 Seiten
Sammlungen:Deine Bibliothek
Bewertung:***
Tags:Philosophie, Geschichte

Werk-Informationen

Philosophie in der Küche : kleine Kritik der kulinarischen Vernunft von Francesca Rigotti

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Principio e radice di ogni bene è il piacere del ventre: e anche ogni cosa saggia e squisita ad esso fa riferimento".Se vi riconoscete nella citazione di questo mese, potete certamente definirvi degli Epicurei: la celebre frase è infatti attribuita al filosofo greco Epicuro e sapientemente riportata nel libro di Francesca Rigotti, "La filosofia in cucina".Il libro in questione si ispira alla vita di filosofi e letterati per giustificare modi di dire, locuzioni e aneddoti di carattere gastronomico: lo sapevate ad esempio che il filosofo Kant si asteneva dal bere caffè per il solo principio di soppressione del piacere? o che il "pan de li angeli" dantesco non era realizzato con lievito Bertolini ma rappresentava il pane della verità divina?E chi avrebbe mai immaginato che fu l’arte del cuoco a sollevare l’umanità dalla condizione primitiva e a immetterla nel flusso della vita civile: così sostiene Atenione, autore della commedia attica, facendosi forse gioco di Lucrezio.Espressioni come sete di sapere, divorare un libro, fare indigestione di dati, avere la nausea del leggere, masticare un po’ di latino, divorare un libro, digerire un concetto… cosa vi ricordano?E allora: se il sapere è sapore, anche la scrittura è cucina? (Prendendo spunto dal rapporto tra il dovere (di Kant) e il piacere (così come professato da Locke), l’autrice riesce anche a consigliarci sull’alimentazione più adatta agli adolescenti: è noto che i ragazzi preferiscono gli alimenti "molli-dolci" alla McDonald’s , ma come convincerli a rispettare un equilibrio nutrizionale e a preservare così il proprio stomaco fino alla vecchiaia? La soluzione sta nell’accontentare i gusti di tutti, nella composizione del menu giornaliero ma anche all’interno della stessa pietanza: chi ama la pasta ma non la carne, sarà comunque disposto ad accettare un piatto di spaghetti al ragù o ancora, se vorranno mangiare il gelato, dovranno prima assaggiare l’odiato minestrone..

Un pretenzioso libro di ricette? No, un appetitoso volume fondato sull'analogia tra nutrimento della mente e nutrimento del corpo, il menu di una filosofia che elabora il pensiero come se fosse cibo, lo prepara, lo cucina, lo serve in tavola. Filosofare e cucinare, attività antichissime entrambe, sono rimaste spesso estranee l'una all'altra anche per la differenza di genere tra coloro che le svolgono: ambito per eccellenza femminile la cucina, territorio squisitamente maschile la filosofia. Ma conoscere e mangiare sono fatti della stessa pasta e sono figli della stessa madre, come ci rivelano innumerevoli metafore: divorare un libro, digerire un concetto, masticare il latino, avere sete di sapere. Argute e piacevoli, queste pagine ci fanno entrare in un laboratorio di filosofia culinaria, o meglio in una cucina filosofica, dove per una volta almeno questi due mondi si riuniscono. Mangiando olive e fichi secchi con Platone, in compagnia di Kant e di Kierkegaard, pelando patate con Wittgenstein, nei ristoranti della Rive Gauche con Sartre si gustano un po' di più le idee e si comprendono meglio le magiche alchimie delle nostre tavole.

Francesca Rigotti insegna Dottrine politiche nell'Università di Lugano. Con il Mulino ha pubblicato "Metafore della politica" (1989) e "Il filo del pensiero" (2001). Tra i suoi libri più recenti: "L'onore degli onesti" (Feltrinelli, 1998) e "La filosofia delle piccole cose" (Interlinea, 2004). ( )
1 abstimmen MareMagnum | Feb 8, 2006 |
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