Non so bene perché, ma sul finire dell’estate mi è venuta una gran voglia di leggere una biografia di Čajkovskij: cercando informazioni in merito, sono incappata ne Il ragazzo di vetro di Nina Berberova, uscito per la prima volta a Berlino nel 1936 e suscitatore di scalpore per il suo raccontare esplicitamente dell’omosessualità del musicista russo.

La mia curiosità era destata e la biblioteca aveva riaperto dopo le ferie estive: eccomi quindi qua a scrivervi le mie impressioni.

In generale, è stata una bella lettura. Nel raccogliere informazioni, Berberova ha potuto anche mettersi in contatto con persone che avevano conosciuto Čajkovskij e registrare quindi la loro testimonianza diretta: non si può dire quindi che non sia una biografia ben documentata. Tuttavia, ci sono molte parti parecchio romanzate che fanno un po’ strano, sebbene letterariamente funzionino molto bene (e in alcuni casi sono commuoventi da smuovere i sassi).

A parer mio è un libro da leggere con la consapevolezza che si tratta di una biografia storica: interessante come documento storico, un po’ meno se cercate una biografia rigorosa di Čajkovskij. Anche l’omosessualità non viene trattata con l’apertura che oggi potete trovare nel Tchaikovsky Research, per dire, ma se ne apprezza comunque la testimonianza storica.

Se la vita di Čajkovskij stuzzica la vostra curiosità e la sua musica vi piace, magari potete iniziare ad approfondire da Il ragazzo di vetro, che per me può essere una buona base di lancio per addentrarsi nella comprensione del musicista. ( )

A través del estudio exhaustivo de la inmensa correspondencia privada de Piotr Igor Chaikovski (1840-1893) se compone este Autorretrato del gran compositor ruso. La riqueza literaria, filosófica, religiosa y artística de Chaikovski se despliega ante el lector sumergiéndole en toda la complejidad de su faceta artística. Alexandra Orlova analiza en profundidad la posición del compositor ante el entorno musical ruso de la época; sus opiniones críticas sobre figuras de la talla de Bach, Brahms, Mozart, Wagner; su actitud ante los problemas de la creación sinfónica y operística, todo ello sobre el telón de fondo de una vida marcada por la intensidad de sus experiencias emocionales y vitales. La lectura de este libro definitivo pone de relieve la talla del gran compositor y rebate su afirmación de que 'sólo una cosa me interesa en la vida: el éxito de mis composiciones'.

Берберову вообще читать очень приятно. У нее плавный, богатый, красивый язык. А в случае с "Чайковским" мне в очередной раз повезло, потому что это еще одна биография, где автор любуется своим персонажем, а не просто описывает какие-то жизненные факты.

Чайковский у Берберовой настолько живой человек, что местами его присутствие ощущается где-то совсем рядом. Его боль физически ощутима, его творческое нетерпение побуждает творить самому. Он у Берберовой настолько объемен как человек и как композитор, что этот законченный образ хочется поставить на полку под стеклянный колпак и любоваться, любоваться, любоваться...

Я получила огромное удовольствие от прочтения этой книги. ( )