Per i contenuti e i valori di cui si impronta, la guida oltre a presentarsi come specchio dei processi di trasformazione in atto nella regione, ambisce a registrare, anticipandoli, quelli che nel prossimo futuro saranno i motivi d'interesse dei visitatori
La visita si struttura in 22 capitoli, articolati in 36 itinerari, che passano in rassegna città e regioni storiche e geografiche della Toscana in questa successione: Massa, Carrara e le Alpi Apuane, la Lunigiana, Viareggio e la Versilia, Lucca, la Garfagnana, Pistoia, il territorio di Pistoia, Prato, il Valdarno Inferiore, Pisa, Livorno e la media fascia tirrenica, l'Arcipelago toscano, il Volterrano e le Colline Metallifere, Siena, il Senese, dalla val d'Orcia a Montepulciano, il monte Amiata, Arezzo, la Valdichiana, l'Appennino toscano tra Arno e Tevere, la Toscana interna tra Siena e Grosseto, Grosseto e la Maremma.

In edicola domani con Repubblica l´ottavo volume della collana "L´Italia" dedicato alla Toscana: 1.100 pagine ricchissime di contenuti e corredate da un dettagliato atlante cartografico, in un´edizione di pregio con cofanetto in vendita a 12,90 euro oltre al prezzo del quotidiano. "Toscana" è l´ottavo titolo della nuova collana editoriale di Repubblica, che prevede la pubblicazione di una nuova edizione delle Guide Rosse del Touring Club Italiano, aggiornate per l´occasione al gennaio 2005: in tutto 23 volumi, in uscita ogni martedì col quotidiano, che si caratterizzano per la preziosa veste editoriale e per l´autorevolezza dei contenuti, confermata dal riconoscimento dell´Istituto Centrale per il Restauro del Ministero dei Beni Culturali, che ha attribuito alla collana la valenza di repertorio dei beni culturali esposti in Italia.

Dopo il successo della guida di Firenze pubblicata da Repubblica qualche settimana fa, è ora la volta del volume dedicato al resto della Toscana. Regione amata e conosciuta in tutto il mondo per i suoi paesaggi, le sue atmosfere, la sua gente, la guida offre il ritratto di una Toscana ricca di differenti tradizioni storiche e culturali, che hanno modellato con stili personalissimi il paesaggio, divenuto esso stesso opera d´arte, e costruito città, borghi, ville, castelli, pievi la cui armonia strutturale dialoga con quella del contesto entro il quale si collocano. La trama degli itinerari di visita della regione comprende capitoli dedicati alle città d´arte (Lucca, Pistoia, Prato, Pisa Siena, Arezzo) e altri che privilegiano i percorsi entro aree territorialmente omogenee: se infatti le città d´arte esprimono la forte individualità e l´orgoglio municipalistico dei "popoli" toscani, le differenti campagne sono l´esito di lunghi processi formativi che hanno evidenziato specifiche e peculiari proprietà. Così, per fare solo alcuni esempi, singoli capitoli sono riservati alla Lunigiana, alla Versilia, alla Garfagnana, al Volterrano, al Senese, alla val d´Orcia, al monte Amiata, alla Valdichiana o alla Maremma.

(14 febbraio 2005)

"Tra pappardelle e ribollita ho scelto un posto incantato"
di FULVIO PALOSCIA

FIRENZE - Indiano di nascita ma cittadino del mondo, Zubin Mehta è toscano d´adozione. Dal 1985 è direttore principale dell´Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino; il suo debutto al teatro Comunale nel 1962, ma in Toscana era approdato nel 1956, come allievo dell´Accademia Chigiana a Siena.

Cosa l´ha colpito di più di questa regione?

«Ho amato da subito l´armonia delle colline, le proporzioni fra natura e uomo, il modo di parlare. E le pappardelle, la ribollita, gli gnudi, quei meravigliosi gnocchi di ricotta e spinaci. Piatti ai quali aggiungo il peperoncino, che porto sempre con me. E poi il cioccolato artigianale, segreto della mia energia».

Il suo rifugio toscano è una casa nella campagna fiorentina...

«È un posto incantato, con vista a perdifiato sulle colline. Questo paesaggio perfetto è in gran parte frutto della sapienza degli antichi: ogni cipresso è stato piantato da qualcuno in quel posto, e a una certa distanza è stata costruita una casa. È bellezza allo stato puro. La casa, un ex-frantoio su più livelli, è stata arredata da mia moglie Nancy con mobili da tutto il mondo; spesso ospitiamo intere orchestre».

Il 30 aprile inaugurerà il Maggio con Tosca, Puccini è uno dei compositori da lei più amati. Perché toscano?

«Non direi: al di là dell´uomo Puccini come appare dalla sua biografia, i personaggi sono più immediati dei toscani».

Qual è la cosa che ama di più di questa regione?

«La diversità di ogni città, la teatralissima ironia, l´arguzia della parola, lo spirito critico, la capacità di vivere l´arte».

(14 febbraio 2005)

"Quel paesaggio di colline è come una grande scultura"
di MARA AMOREVOLI

FIRENZE - Mattew Spender, artista ed esponente della comunità inglese in Toscana, racconta il suo approdo nella campagna senese, la stessa che l´amico regista Bernardo Bertolucci ha immortalato nel film «Io ballo da sola».

Da Londra in Toscana, quando?

«Nel ´68, quando io e mia moglie Maro Gorki, che aveva studiato a Firenze, abbiamo deciso di traslocare qui. Poi, per allontanarci dalla città, siamo arrivati nella campagna vicino a Siena».

Una scelta dovuta a cosa?

«Alla bellezza della natura che per me, scultore, è una scultura di colline e terrazzamenti di boschi e vigne. La costruzione del paesaggio, risultato del ?700 Leopoldino, è artigianato dei campi, ordine razionale e istintivo che crea un rapporto armonioso».

Il paesaggio quindi è la sua fonte di ispirazione.

«Amo tutto ciò che è prodotto dell´artigianato, che ritrovo in chi lavora la pietra, il marmo, il legno, il bronzo. Arti e mestieri che durano dal Medioevo. Qui ho trovato qui la mia patria. Qui voglio morire, in questa terra con una lealtà che si esprime in una forte identità locale».

Un caratteristica che esprime municipalismi a volte esasperati.

«C´è chi dice che è provincialismo e chiusura. Ma io la amo per questo. La sto vivendo ora lavorando a Carrara».

Lavori per una nuova mostra?

«Oltre 30 nuove sculture che saranno esposte a novembre al museo della Fondazione Piaggio. Sculture di ragazzi e ragazze, ritratti di giovani in motorino. Opere in marmo, travertino e intarsi di vari marmi diversi. Devo stare attento ad evitare il kitsch?»

(14 febbraio 2005) ( )