G. probabilmente potrebbe scrivere per pagine e pagine di uno spillo, e riuscirebbe ad essere interessante. E' un piacere imparare in modo così naturale che oltre alle mille parole usate di solito per esprimersi ve ne sono tantissime altre, delle quali si è persa l'abitudine all'ascolto e alla lettura.Detto questo, il saggio si sviluppa presupponendo interessanti risposte, che senz'altro perverranno da una cosi' completa e assai interessante esposizione della materia (anche se a volte si perde in capitoli stiracchiati di interpretazioni ostiche e pretestuose). Purtroppo, alla fine, in un pout-pourri di citazioni condensate in 5 pagine, arriva a soluzioni di diafana saggezza e dubbia applicabilità, lasciandomi la consapevolezza del problema, ben più sfaccettato di quanto pensassi, e la conoscenza di 40/50 aggettivi in più. ( )

fantastic!!!!! ( )

Si parla dei giovani, del malessere che Galimberti afferma li attanagli in questo tempo: il nichilismo. Si parla in realtà di un'intera società, la nostra, l'occidente, che versa in pessime condizioni etiche, morali e sociali. Ottima l'analisi, dura a volte ma sempre suffragata da molte argomentazioni. Debole la terapia, per stessa ammissione dell'autore, siamo ancora nella fase di costruzione di un modello vincente e alternativo al presente. In ogni caso questo presente è ormai ineluttabilmente insoddisfacente. ( )

Si parla dei giovani, del malessere che Galimberti afferma li attanagli in questo tempo: il nichilismo. Si parla in realtà di un'intera società, la nostra, l'occidente, che versa in pessime condizioni etiche, morali e sociali. Ottima l'analisi, dura a volte ma sempre suffragata da molte argomentazioni. Debole la terapia, per stessa ammissione dell'autore, siamo ancora nella fase di costruzione di un modello vincente e alternativo al presente. In ogni caso questo presente è ormai ineluttabilmente insoddisfacente. ( )

Galiberti è garanzia di giudizio certo e deciso. Dice le cose direttamente e fortemente. E, a mio modo di vedere, dice la verità. Prende in esame la questione dei giovani (occidentali) e con il suo strumento filosofico (d'approccio umanistico, pieno di filosofia-psicologia e antropologia) la descrive, la interpreta, la comprende e la fa comprendere. Senza esimersi da avvisi e inviti esigenti rivolti alle agenzie che di giovani si occupano (scuola e famiglia) tralasciando invece media e società economica che i giovani li utilizzano per scopi altri. ( )