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On Ethics and Economics (1991)

von Amartya Sen

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2223121,240 (3.86)2
In this elegant critique, Amartya Sen argues that welfare economics can be enriched by paying more explicit attention to ethics, and that modern ethical studies can also benefit from a closer contact with economies. He argues further that even predictive and descriptive economics can be helped by making more room for welfare-economic considerations in the explanation of behaviour.… (mehr)
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Questo breve libro è una "miniera" per gli economisti, i filosofi e gli studiosi di scienze politiche interessati ai rapporti tra l'economia contemporanea e la filosofia morale. Scrivendo in uno stile chiaro e stimolante, il professor Amartya Sen presenta qualcosa di più di una limpida sintesi della letteratura importante in campo etico ed economico. Amartya K. Sen è Premio Nobel 1998 per l'economia. ( )
  MensCorpore | Jul 6, 2015 |
Inter alia (tra l'altro) per nulla facile, ma cogliendone anche un 10% è comunque illuminante
Pag 8 E' difficile credere che le persone reali (di cui si ritiene debba interessarsi l'economia) non si pongano la domanda socratica "come bisogna vivere" chè è il motivo centrale dell'etica (secondo Bernard Williams)
Pag 9 L'economia ha 2 origini una legata all'etica a Aristotele e alla sua Etica Nicomadea
Pag 10 Per Aristotele non c'è possibilità di dissociare lo studio dell'economia dall'etica e dalla filosofia politica. La moderna economia del benessere si fa ad Aristotele "il bene umano è desiderabile se riguarda una sola persona ma è divino se riguarda un popolo e una città"
Pag 11 Approccio ingegneristico i fini sono dati l'obiettivo è trovare i mezzi adeguati. Il comportamento umano è visto come basato su motivazioni semplici. L'approccio ingegneristico arriva appunto da un ingegnere Leon Walras. Ma anche prima da Sir William Petty. L'approccio ingegneristico arriva addirittura da Arthasatra di Leontilya. Il trattato si compone di 4 parti 1) Metafisica 2)ciò che giusto ciò che è sbagliato 3) scienza del governo 4) scienza della richezza.
Pag 14 L'economia moderna si è impoverita anche perchè si è distanziata dall'etica
Pag 15 Nonostante la teoria formale dell'equilibrio generale sia astratta e vede gli esseri umani semplificati ha reso più semplice la composizione delle interrelazioni sociali . La teoria generale fa capire che le carestie centrano poco con la disponibilità di cibo e hanno invece cause antecedenti
Pag 19 La razionalità può non bastare alcune volte ci sono più cose razionalmente ammissibili (il comportamento razionale è specificato in termini ristretti) identifica il comportamento razionale con quello effettivo.
Pag 20 Due metodi predominanti di vedere la razionalità
1) Coerenza Interna cioè ordinare massimizzare finanziariamente le preferenze Richter (1971) Razionalizzabilità. Non tutti gli ordinamenti completi sono numericamente rappresentabili Debreu. Comportarsi costantemente in modo opposto per ottenere beni è coerenza interna, ma non razionalità e quindi condizione necessaria che vi sia almeno una "razionalità di corrispondenza" tra scelte e obiettivi.
Pag 22 La coerenza interna comunque definita non è sufficiente per la razionalità
Pag 23 2)la Massimizzazione dell'interesse personale come Razionalità. Max interesse personale è sicuramente non irrazzionale, ma non regge l'ipotesi che una qualsiasi scelta non orientata al Max interesse personale sia irrazionale. Se la razionalità significa solo massimizzare l'interesse personale significa negare all'etica qualsiasi ruolo nella presa delle decisioni
Pag 24 L'uomo economico che persegue i propri interessi ci dà la migliore approssimazione possibile del comportamento umano nell'economia?
Pag 25 George Stigler ha introdotto senza dimostrare l'homo economicus.
Pag 26 Nessuno studio interessante è stato fatto sulle motivazioni (Freakeconomics? no? . Il giappone che spesso viene citato a favore dell'homo economicus è proprio l'esatto contrario in quando si fonda su senso del dovere e lealtà.
Pag 27 In Giappone basso tasso di litigi basso numero di avvocati comportamento basato su regole. Richard Dore ha fatto studi comparativi su diversi sistemi di valori predominanti "la ricetta confuciana per il successo industriale" (Invece Taleb non crede nelle differenze di paese se ho ben capito)
Pag 28 L'interesse personale ha un ruolo importante, ma non è il solo motore.
Pag 29 La commistione di comportamento egoista e altruista è una delle caratteristiche fondamentali della fedeltà ad un gruppo . Le due principali definizioni utilizzate in economia sono 1°) Efficienza Tecnica cioè maggiore output a parità di input 2°) Ottimalità paretiana nessuno può stare meglio se non facendo stare peggio qualcun altro.
PAg 31 Nella teoria dei sentimenti morali di Adam Smith Prudenza = "ragione e comprensione" unita a "dominio di se". La prudenza è quindi diversa dall'interesse personale come invece sostiene l'interpretazione di Stigler. La prudenza per Adam Smith è la virtù più utile a una persona.
Pag 31-32 la "posizione Smithiana" mistifica il pensiero di Adam Smith.
Pag 32-33 Smith bacchetta Epicuro perchè tende (come molti filosofi) a banalizzare i problemi riducendoli a poche variabili causali.
Pag 33 Edgeworth utilitarista dice che il calcolo economico del proprio interesse invece che della valutazione etica è importante per i contratti e per la guerra (quindi non per tutto l'operato economico)
Pag 36-37 Interpretazione secondo Sen del pensiero di Adam Smith sulla carestia.
Pag 42-43 L'economia del benessere tradizionalmente valuta il beneficio della società con criterio utilitaristico cioè la somma totale dell'utilità generata. In ottica etica questa visione è molto ristretta. Lionel Robbins ha bollato come normativi o etici i confronti interpersonali di utilità I filosofi positivisti hanno forse sbagliato considerando prive di significato tutte le posizioni etiche, ma non hanno affatto suggerito che tutte le proposizioni prive di significato fossero etiche Vale in assenza di esternalità e in assenza di economie di scala. E' molto elegante spiega la natura reciprocamente vantaggiosa del commercio. Nell'economia del benessere però il ruolo di questa conclusione è limitato perchè l'ottimalità paretiana è un risultato modesto dal punto di vista sociale.
Pag 48 Per abbbinare giudizi distributivi all'ottimalità paretiana si ricorre al criterio di equità che esige che nessuno invidi il paniere di beni di cui dispone un'altro. La non esistenza dell'invidia in un momento non è sinonimo di distribuzione equa delle risorse.
Pag 49 di recente il teorema fondamentale dell'economia del benessere è stato esteso ai beni pubblici (cioè quei beni il cui consumo non riduce quello di un'altro) anche questa teoria ha problemi sulle informazioni necessarie per le descrizioni pubbliche relative alla scelta dell'adeguata distribuzione iniziale.
Pag 50 Se redistribuzioni radicali di proprietà non sono possibili, i movimenti nella direzione dell'ottimo paretiano richiede dei meccanismi misti non presi in considerazione dal teorema fondamentale.
PAg 51 L'enorme importanza dell'ottimalità paretiana nell'economia del benessere è strettamente collegata all'utilitarismo. Se si considera l'utilità personale come l'unica cosa di valore intrinseco è allora naturale utilizzare il criterio di ottimo paretiano.
Pag 52-53?
Pag 54 La persona può essere vista in termini di facoltà di agire, capacità di dare forma a obiettivi, impegni e valori e possiamo anche vedere la persona in termini di benessere.
Questa dicotomia si perde in un modello basato solo sull'interesse personale nel quale le facoltà si finalizzano solo nel benessere.
Pag 57 Il benessere e la facoltà di agire anche se fossero dipendenti reciprocamente resta il fatto che sono due variabili non c'è una funzione semplice di trasformazione. Una lotta per l'indipendenza del paese. Quando si raggiunge l'obiettivo si è felici, ma la felicità è solo una conseguenza.
Pag 58 Quindi l'approccio monadico basato unicamente sul calcolo dell'utilità da informazioni molto limitate.
Pag 59 Giudicare il benessere unicamente sulla felicità o appagamento dei desideri ha il problema che la misura è distorta sia per le attese future sia rispetto ciò che si è ricevuto. Se uno ha fatto una vita con molte privazioni può trovare la felicità in piccole cose. Chi ha ricevuto poco non ha il coraggio di desiderare molto.
Pag 60 Chi sostiene che l'utilità è l'unica fonte del valore fa coincidere l'utilità con il benessere.
Pag 61 Forse il modo migliore per rappresentare il vantaggio non sta nel considerare solo i risultati raggiunti, ma anche attraverso la libertà che ha una persona.
Pag 62 Se utilità coincide con il vantaggio consegue che efficienza coincide con ottimo paretiano. Quando il concetto di vantaggio viene cambiato altrettanto si modifica il concetto di efficienza. L'etico Utilitarista Jeremy Bentham rifiuta le etiche morali basate sui diritti. Marx nella sua filosofia morale incorpora l'Etica della libertà di Brenkert.
Pag 64 Non considerare l'importanza intrinseca dei diritti deriva dalla mancanza d'interesse da parte dell'economia del benessere per l'etica. La teoria economica dominante ha rifiutato anche le tesi di utilitarismo più raffinato. Nonostante qualche rara protesta come quella di John Hicks.
Pag 66 L'economia predittiva basa la sua robustezza circa il comportamento umano attraverso la Massimizzazione dell'interesse personale.
Pag 67 Nella tradizione dominante economica predittiva (ingegneristica) influenza l'economia del benessere.
Pag 76 Bisogna considerare il benessere quando si valuta l'equità distributiva bisogna valutare la facoltà di agire quando si considera le svariate cose che una persona vorebbe vedersi compiere.
Pag 77 Essere felici è molto importante ma non è il solo risultato che conta per una persona Rawls 1971.
Pag 83 Si può rimuovere l'ipotesi di ordinamento completo e valutare se una combinazione di oggetti è superiore ad un'altra (trade-off) Isacc Levi ha studiato le scelte difficili.
Pag 84 Esiste un terzo approccio che di fronte ai conflitti di principi può ammettere sia la superiorità di un'alternativa sul altra sia l'opposto. Il dilemma di Agamennone (G.A. Privitera. G. Basta Donzelli.
A. Masaracchia. R. Pretagostini. F. Montanari.
Storia della letteratura greca.
A cura di Giovanni D'Anna
Nell'Agamennone, prima tragedia dell'unica trilogia del teatro greco pervenutaci integra, con Coefore ed Eumenidi (458), uno dei nodi drammatici è costituito dall'angoscioso dilemma di Agamennone di fronte all'alternativa di sacrificare la figlia Ifigenia, perché possa partire la spedizione dei Greci contro Troia, o di risparmiarla e di rinunziare quindi alla spedizione di cui egli è capo supremo. Ancora un sovrano costretto ad una scelta, che sarà comunque fonte di mali, tra due condizionamenti entrambi potenti e ineludibili. Se però al sovrano guerriero si impone come necessaria la scelta dell'impresa bellica in cui generazioni di Greci avevano ravvisato i valori più alti della loro identità culturale, è tuttavia una tale scelta parimenti rimessa in questione in nome di una cultura che (se ne fa portavoce il Coro) condanna gli orrori della guerra e del sacrificio umano che l'ha propiziata. E una ferma condanna di ogni eccesso (di fama, di ricchezza, di passioni) percorre il dramma e ne costituisce la trama profonda. A ciò fa riscontro il fatto che da una parte la spedizione greca è giudicata come una punizione, giusta e conforme ai voleri di Zeus, della colpa di Paride, ma dall'altra è condannata e ritenuta meritevole della punizione divina. In questa antinomia si coglie il travaglio del poeta ateniese nel rileggere il patrimonio mitico tradizionale alla luce di quella norma etica (e politica) di moderazione, di sophrosyne, che apparteneva all'ideologia della polis: moderazione ed equilibrio contro eccesso e trasgressione.
) non può essere risolto introducendo un'ordinamento delle preferenze.
Pag 85 Per le esigenze dei governi ci vuole un ordinamento completo bisogna Agire.
Pag 86 L'asino di Buridano no sa scegliere quale sacco d'avena è superiore all'altro e muore di fame. Le decisioni pubbliche razionali devono venire a patti con scelte parzialmente giustificate.
Pag 88 Il modello di ordinamento ponderato completo può essere irrealistico e decisamente ingannevole ai fini di descrizione e predizione del comportamento oltre ad essere forse ingannevole nell'etica normativa.
Pag 88-89 Esistono dilemmi anche profondi che influenzano l'economia si veda lo sciopero dei minatori inglesi del 1984-1985
Pag 92 Robert Nozick crea una struttura morale basata sui diritti Sen ha dimostrato che per essere efficace deve internalizzare valutazioni esterne il modo migliore per procedere è incorporare il valore del rispetto dei diritti e il disvalore delle violazioni.
Pag 93-94 Se il rispetto delle regole ha un valore intrinseco viene meno il welferismo dove l'unico elemento che ha valore è l'interesse personale.
Pag 94 l'approccio ingegneristico è utile per valutare le conseguenze di un atto a prescindere che si sposi o meno l'etica del conseguenzialismo. Etica del conseguenzialismo richiede che le valutazioni sulla giustezza delle azioni sia giudicata interessante sulla bontà delle conseguenze.
PAg 95 L'analisi consequenziale può essere necessaria, ma non sufficiente.
Pag 97 Se il ragionamento conseguenziale è impiegato senza le limitazioni del welferismo l'approccio conseguenziale può fornire una struttura flessibile e robusta per la riflessione ai fini prescrittivi su questioni quali i diritti e la libertà (ingegneria utile all'etica)
Pag 99 Nella letteratura economica abituale la persona è vista nell'atto di massimizzare la propria funzione di utilità, la quale dipende solo dai suoi consumi e determina tutte le scelte. Questa complessa struttura di "comportamento mosso dall'interesse personale " ha tre caratteristiche distinte e sostanzialmente indipendenti: 1) Benessere personale egoistico: il benessere di una persona dipende solo dai suoi consumi (e in particolare non comporta nessuna antipatia o simpatia verso gli altri) 2) Obiettivi di benessere personale: l'obiettivo di una persona è massimizzazione del proprio benessere o in presenza di incertezza del valore atteso ponderato su basi probabilistiche di tale benessere (ciò che non comporta l'assegnazione di un'importanza diretta al benessere degli altri) 3) Scelte basate su obiettivi personali: ciascun atto di scelta delle persone è guidato immediatamente dal perseguimento del proprio interesse (non c'è interdipendenza).
Pag 100 Il benessere personale si basa su un fondamento più ampio che il consumo personale
Pag 101 se ognuno persegue come obiettivo il proprio interesse personale si può cadere in soluzioni non ottime dal punto di vista sociale vedi il dilemma del prigioniero. Nel dilemma del prigioniero ogni individuo ha una strategia strettamente dominante.
Pag 102 Una strategia di Non-cooperazione può avvenire anche quando i partecipanti sono troppo morali.
Pag 105 il comportamento è in ultima analisi una questione anche sociale si crea un senso di identità del NOI. Il riconoscimento dell'interdipendenza può suggerire di seguire regole diverse.
Pag 108 Adam Smith aveva parlato di regole di condotta per correggere l'eccessivo amore per i propri interessi.
Pag 110 L'allontanarsi dall'interesse personale non va visto come esternalità ma integrato nel modello riformulando il modello corrente. ( )
  AlbyVintage | Jun 6, 2012 |
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In this elegant critique, Amartya Sen argues that welfare economics can be enriched by paying more explicit attention to ethics, and that modern ethical studies can also benefit from a closer contact with economies. He argues further that even predictive and descriptive economics can be helped by making more room for welfare-economic considerations in the explanation of behaviour.

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