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Aldo Busi

Autor von Seminar on Youth

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Über den Autor

Beinhaltet den Namen: Aldo Busi

Bildnachweis: Gianni Bellandi

Werke von Aldo Busi

Seminar on Youth (1984) 171 Exemplare
Sodomies in Elevenpoint (1988) 66 Exemplare
Suicidi dovuti (1996) 25 Exemplare
Casanova Di Se Stessi (2000) 24 Exemplare
El especialista de Barcelona (2012) 22 Exemplare
La delfina bizantina (1986) 21 Exemplare
Un cuore di troppo (2001) 16 Exemplare
Sentire le donne (1991) 15 Exemplare
Manuale del perfetto gentilomo (1992) 11 Exemplare
Per un'Apocalisse più svelta (1999) 7 Exemplare
Aaa! (2010) 5 Exemplare
E baci (2013) 5 Exemplare
Le consapevolezze ultime (2018) 3 Exemplare
Guancia di Tulipano (2003) 2 Exemplare
Pazza (Italian Edition) (1990) 2 Exemplare
Suicidios debidos (2002) 2 Exemplare
Aloha!!!!! 1 Exemplar
El especialista di Barcelona (2014) 1 Exemplar
Busi Aldo 1 Exemplar
Affare fatto 1 Exemplar

Zugehörige Werke

Das Bildnis des Dorian Gray (1890) — Vorwort, einige Ausgaben39,794 Exemplare
Il Novellino (1895) — Übersetzer, einige Ausgaben34 Exemplare
Decamerone da un italiano all'altro: Cinquanta novelle (1990) — Übersetzer — 20 Exemplare

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Wissenswertes

Gebräuchlichste Namensform
Busi, Aldo
Geburtstag
1948-02-25
Geschlecht
male
Nationalität
Italy
Geburtsort
Montichiari, Italy

Mitglieder

Rezensionen

Una cena mondana diventa l’occasione per Aldo Busi per raccontare questo periodo a modo suo. E con la sua grandissima penna e la dissacrante intelligenza che lo contraddistingue inizia una spietata analisi della società dell’assolutamente come concetto e della resilienza come ricetta magica, di valori declinati con banali cliché di architetti demodé del nulla. Busi, Busi, Busi, uno dei migliori scrittori degli ultimi trenta anni, incredibilmente relegato al ruolo di terzo incomodo, in cui non si comprende chi siano i due soggetti per cui è stato apparecchiato il desco principale. Un libro profondo ed intelligente che ad ogni pagina cambia prospettiva ma che riesce a mantenere sempre una chiave univoca di lettura: che le consapevolezze ultime del Busi, ma sì, chiamiamolo così, diventano delle nostre, tristi considerazioni. Come dice lui sono un uomo che pur di scrivere si è ridotto a vivere. Non conosco la sua vita, ma lui scrive davvero come pochi.… (mehr)
 
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grandeghi | Aug 17, 2021 |
Nella copertina, sotto il titolo, c’è chiaramente indicato romanzo. E che romanzo! Un capolavoro. Ma, diciamolo subito, la classe non è acqua. Busi, al solito, tinge la punta della penna in un calamaio denso di cultura e di conoscenza dell’italiano. Lo usa come vuole, lo tira, lo allunga, lo restringe, dandogli forme e stili, come un artista. All’inizio la sostanza della forma riesce, addirittura, a rendere la lettura ostica. Ma man mano che si va avanti il testo acquista fluidità, pur rimanendo un macigno, in quanto a sostanza. Suicidi dovuti è un ritratto, a tinte busiane, della provincia italiana, chiusa da pruriti e mediocrità. Protagonista è Pino Pugliacelo, un sagrestano in seconda, pavido ed indeciso che acquista dignità solo quando viene accusato di pedofilia. Il mondo che gli gira intono è uno stormo di umanità, di falsità, di normalità. L’invenzione continua, costante, caratterizza il racconto. Pino Pagliacielo vede il mondo da un altro punto di vista. Noi, con la nostra mediocre malizia, ne vediamo le contraddizioni, le debolezze. Ci intenerisce, spesso ci fa pena. Ma, in verità, siamo, o meglio dovremmo essere noi a fare pena a lui. Un vero capolavoro di letteratura italiana.… (mehr)
½
 
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grandeghi | 1 weitere Rezension | Aug 17, 2019 |
“Ci sono più spiegazioni che non portano a nulla, e sono definitive, di altre che portano a qualcosa ma rimangono aperte”

Primo romanzo di Aldo Busi, scrittore e personaggio pubblico abbastanza controverso sia nel modo di porsi che in quello di scrivere. È un romanzo di formazione, ma non autobiografico, come affermato molte volte da lui stesso. Si raccontano le vicissitudini di un ragazzo che, per avere una qualche speranza nel futuro e scappare da una povertà invece certa, abbandona la casa dei genitori e affronta la vita con pochi mezzi ma con una ostinata voglia di riuscire a cavarsela da solo, quell’ostinazione che gli farà sempre trovare il modo di uscire dalle diverse situazioni in cui verrà coinvolto. È una lettura faticosa, pur essendo un estimatore di Aldo Busi non ho potuto fare a meno di trovare certi passaggi un po’ logorroici e altri di cui forse si poteva fare a anche a meno. Ma è anche una lettura forte, non ci sono pseudo sentimenti in queste pagine ma solo emozioni vissute da gente vera non costruita apposta per il romanzo. Molte volte il linguaggio è esplicito, e questo può dare fastidio, ma se si è in grado di riconoscere la volgarità fine a se stessa e togliersi la maschera dell’ipocrisia, non darà fastidio neanche questo…

Di seguito il famoso incipit di questo romanzo:

“Che resta di tutto il dolore che abbiamo creduto di soffrire da giovani? Niente, nemmeno una reminiscenza. Il peggio, una volta sperimentato, si riduce col tempo a un risolino di stupore, stupore di essercela presa per così poco, e anch'io ho creduto fatale quanto poi si è rivelato letale solo per la noia che mi viene a pensarci. A pezzi o interi, non si continua a vivere ugualmente scissi? E le angosce di un tempo ci appaiono come mondi talmente lontani da noi, oggi, che ci sembra inverosimile aver potuto abitarli in passato.”

Per ultimo un pensierino tipicamente busiano, da interpretare però inserito nel contesto del libro.

"Le donne non vogliono mai salvarti tanto come quando stai benone anche senza di loro."
… (mehr)
 
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barocco | 2 weitere Rezensionen | Nov 17, 2017 |
 
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ShanaPat | Oct 6, 2017 |

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