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Werke von Ann Marks

Vivian Maier (2022) — Autor — 18 Exemplare

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Il primo febbraio 1926 ricorre il compleanno di una delle più grandi fotografe del ventesimo secolo: Vivien Maier. Forse il suo nome non dice molto, perché la sua opera è stata scoperta solo dopo la sua morte, avvenuta nel 2009. Ma vi assicuro che le sue immagini sono tra le più affascinanti e potenti che abbia mai visto.

Vivien Maier era una donna misteriosa, che ha vissuto per la maggior parte della sua vita come tata e badante a Chicago. Nel tempo libero, però, si dedicava alla sua passione segreta: la fotografia. Con la sua Rolleiflex al collo, girava per le strade delle grandi città americane, catturando con il suo sguardo sensibile e curioso le scene di vita quotidiana, i volti, le espressioni, le atmosfere di un’epoca in trasformazione.

Vivien Maier non ha mai esposto le sue foto, né le ha fatte vedere a nessuno. Ha accumulato nel corso degli anni oltre 150.000 negativi, molti dei quali mai sviluppati, che sono stati ritrovati per caso da alcuni collezionisti in un’asta di vecchi oggetti. Da allora, il suo lavoro ha ricevuto un’attenzione e un riconoscimento incredibili, sia da parte della critica che del pubblico. Le sue foto sono state esposte in tutto il mondo, sono state pubblicate in diversi libri e sono state oggetto di un documentario premiato con una nomination agli Oscar.

Vivien Maier è stata una fotografa geniale, che ha saputo cogliere con la sua macchina fotografica la bellezza, la complessità e la contraddizione della realtà. Il suo stile è stato influenzato dai grandi maestri della street photography, come Henri Cartier-Bresson, Robert Frank e Diane Arbus, ma ha anche mostrato una personalità e una creatività uniche. Le sue foto sono testimonianze storiche, ma anche opere d’arte, che ci parlano di un mondo scomparso, ma anche di noi stessi.

Vi invito a scoprire e a celebrare il talento di Vivien Maier, visitando il suo sito ufficiale, dove potete ammirare le sue splendide gallerie fotografiche, o guardando il documentario Finding Vivien Maier, che racconta la sua incredibile storia. Sono sicuro che rimarrete affascinati dalla sua arte e dalla sua vita.

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Vivian Maier è stata una delle più grandi fotografe del ventesimo secolo, ma la sua opera è stata scoperta solo dopo la sua morte, in un’asta di vecchi oggetti. Chi era questa donna misteriosa, che ha vissuto per la maggior parte della sua vita come tata e badante, nascondendo il suo talento e la sua vita agli occhi del mondo? Questo libro, scritto da Ann Marks, una delle maggiori esperte di Vivian Maier, cerca di rispondere a questa domanda, ricostruendo la sua biografia con una meticolosa ricerca investigativa, basata su documenti personali e fonti di primissima mano.

Il libro ci racconta la storia di una donna fuggita da una famiglia disfunzionale, fra illegittimità, abuso di sostanze, violenza e malattia mentale, per poter finalmente vivere alle sue condizioni. Vivian Maier era una donna libera, indipendente, curiosa, che amava viaggiare e fotografare il mondo con la sua Rolleiflex. Le sue foto sono testimonianze storiche, ma anche opere d’arte, che ci parlano di un’epoca in trasformazione, delle disparità e delle ingiustizie sociali, delle persone comuni, dei bambini, della vita urbana. Le sue foto sono affascinanti e potenti, perché mostrano uno sguardo sensibile e originale, influenzato dai grandi maestri della street photography, ma anche dotato di una personalità e una creatività uniche.

Il libro è scritto in modo chiaro e coinvolgente, e si legge come un romanzo. Oltre a raccontare la vita di Vivian Maier, il libro ci fa anche riflettere sul significato e sul valore della fotografia, sulla sua capacità di esprimere e comunicare, sulla sua relazione con la realtà e con l’artista. Il libro è arricchito da numerose foto di Vivian Maier, che illustrano il suo stile e la sua evoluzione. Il libro è anche un omaggio a una donna straordinaria, che ha saputo seguire la sua passione e la sua visione, senza curarsi del giudizio altrui, e che merita di essere conosciuta e celebrata.

Vita di Vivian Maier. La storia sconosciuta di una donna libera è un libro che consiglio a tutti gli appassionati di fotografia, ma anche a tutti coloro che vogliono scoprire una storia incredibile e commovente, quella di una donna che ha lasciato un patrimonio artistico e umano di grande valore.
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AntonioGallo | 4 weitere Rezensionen | Jan 31, 2024 |
Almost too much detail, but still a remarkable story
 
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jbaty | 4 weitere Rezensionen | Dec 29, 2023 |
Nasce l’ 1 febbraio 1926 ( 21 aprile 2009) la famosa tata-fotografa per caso. Vivian Maier è uno dei massimi esponenti della street photography. Un’artista pura, straordinaria come la sua biografia, ancora oggi in gran parte sconosciuta.

Sappiamo che per mantenersi faceva la tata e nel tempo libero, con la sua Rolleiflex, rendeva immortale la quotidianità, gli sguardi degli emarginati e dei personaggi famosi. Una fotografa istintiva, autodidatta e dallo stile unico. Non ha mai pubblicato un suo scatto, ha raggiunto la popolarità solo dopo la sua morte. Curiosa la serie di coincidenze che l’hanno resa famosa a sua insaputa.

Tutto ha inizio nel 2007, quando un ragazzo, John Maloof, per alcune ricerche che stava facendo in un quartiere di Chicago, decide di acquistare un baule pieno di rullini fotografici sequestrati a una donna sepolta nei debiti a un’asta pubblica.

Una giornata memorabile per Maloof e per la storia della fotografia. Nelle sue mani c’erano centinaia di rullini non sviluppati, girati da un artista che sarebbe presto diventato uno dei punti di riferimento della fotografia di strada.

Ma chi era Vivian Maier? Maloof iniziò immediatamente la ricerca. Scoprì che Vivian, nata il 1 febbraio 1926 a New York, aveva quasi sempre vissuto a Chicago e si era mantenuta facendo da babysitter, scattando foto per hobby dopo la morte della madre. Immagini che ritraevano la strada e la gente del quartiere, e tanti autoritratti che mostravano la sua persona riflessa nelle vetrine dei negozi.

Seppe che la donna era ancora viva, era single e aveva 81 anni. Alla fine scoprì che Vivian non si era mai separata dal suo archivio fotografico, lo portava sempre con sé in ogni famiglia in cui andava a lavorare, anche quando doveva riempire duecento scatole di cartone.

E mentre Maloof la cercava per onorare e gloriarsi del suo lavoro, Vivian, ignara di tutto, lasciò il mondo: morì nel 2009 in seguito a un incidente sul ghiaccio, in cui cadde battendo la testa.
Una artista dalla vita enigmatica, forte e bizzarra allo stesso tempo, vestita con abiti lunghi, cappello e scarpe pesanti da uomo anche in piena estate. Una donna senza figli né amici che amava fare autoritratti in cui la sua immagine appare sempre come un’ombra o un riflesso. Forse un modo per cercare di comunicare con il mondo, per dire “io sono qui”. Virtù sconosciuta nella vita, poi diventata famosa a sua insaputa.

«Be’, suppongo che nulla sia destinato a durare per sempre. Dobbiamo fare spazio ad altre persone. È una ruota. Vai avanti, devi andare fino in fondo. E poi qualcuno ha la stessa opportunità di andare fino in fondo e così via”.
Vivian Maier
… (mehr)
 
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AntonioGallo | 4 weitere Rezensionen | Mar 15, 2022 |
Nasce l’ 1 febbraio 1926 ( 21 aprile 2009) la famosa tata-fotografa per caso. Vivian Maier è uno dei massimi esponenti della street photography. Un’artista pura, straordinaria come la sua biografia, ancora oggi in gran parte sconosciuta.

Sappiamo che per mantenersi faceva la tata e nel tempo libero, con la sua Rolleiflex, rendeva immortale la quotidianità, gli sguardi degli emarginati e dei personaggi famosi. Una fotografa istintiva, autodidatta e dallo stile unico. Non ha mai pubblicato un suo scatto, ha raggiunto la popolarità solo dopo la sua morte. Curiosa la serie di coincidenze che l’hanno resa famosa a sua insaputa.

Tutto ha inizio nel 2007, quando un ragazzo, John Maloof, per alcune ricerche che stava facendo in un quartiere di Chicago, decide di acquistare un baule pieno di rullini fotografici sequestrati a una donna sepolta nei debiti a un’asta pubblica.

Una giornata memorabile per Maloof e per la storia della fotografia. Nelle sue mani c’erano centinaia di rullini non sviluppati, girati da un artista che sarebbe presto diventato uno dei punti di riferimento della fotografia di strada.

Ma chi era Vivian Maier? Maloof iniziò immediatamente la ricerca. Scoprì che Vivian, nata il 1 febbraio 1926 a New York, aveva quasi sempre vissuto a Chicago e si era mantenuta facendo da babysitter, scattando foto per hobby dopo la morte della madre. Immagini che ritraevano la strada e la gente del quartiere, e tanti autoritratti che mostravano la sua persona riflessa nelle vetrine dei negozi.

Seppe che la donna era ancora viva, era single e aveva 81 anni. Alla fine scoprì che Vivian non si era mai separata dal suo archivio fotografico, lo portava sempre con sé in ogni famiglia in cui andava a lavorare, anche quando doveva riempire duecento scatole di cartone.

E mentre Maloof la cercava per onorare e gloriarsi del suo lavoro, Vivian, ignara di tutto, lasciò il mondo: morì nel 2009 in seguito a un incidente sul ghiaccio, in cui cadde battendo la testa.
Una artista dalla vita enigmatica, forte e bizzarra allo stesso tempo, vestita con abiti lunghi, cappello e scarpe pesanti da uomo anche in piena estate. Una donna senza figli né amici che amava fare autoritratti in cui la sua immagine appare sempre come un’ombra o un riflesso. Forse un modo per cercare di comunicare con il mondo, per dire “io sono qui”. Virtù sconosciuta nella vita, poi diventata famosa a sua insaputa.

«Be’, suppongo che nulla sia destinato a durare per sempre. Dobbiamo fare spazio ad altre persone. È una ruota. Vai avanti, devi andare fino in fondo. E poi qualcuno ha la stessa opportunità di andare fino in fondo e così via”.
Vivian Maier
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AntonioGallo | 4 weitere Rezensionen | Mar 15, 2022 |

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