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27+ Werke 44 Mitglieder 1 Rezension

Werke von Luigi Negri

Emergenza educativa: che fare? (2008) 4 Exemplare
Vivere il matrimonio (2006) 2 Exemplare
Con Galileo oltre Galileo (2009) 2 Exemplare
Ripensare la modernità (2003) 2 Exemplare
RIPENSARE LA MODERNITA’ (2003) 1 Exemplar
Parole di fede ai giovani (2010) 1 Exemplar
Essere prete oggi (1999) 1 Exemplar
Il matrimonio (2003) 1 Exemplar

Zugehörige Werke

Canzonette: Rime varie: Dialoghi — Herausgeber — 2 Exemplare

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Credevo che gli ayatollah fossero ormai un'esclusiva mussulmana. Mi sbagliavo. Questo non è un libro di storia, questa è un'invettiva furibonda (con solo una sottilissima spolveratina di civiltà) contro qualunque approccio non riconosca il primato della Chiesa di Roma ed il ruolo -salvifico ovviamente- della formazione cattolica. Altro che Storia.
Peccato (sic!) perché l'opinione di un cattolico sul Risorgimento mi sarebbe stata molto utile per capire il loro atteggiamento sull'evoluzione del nostro paese (e sulla loro stessa evoluzione).
E invece, questo è un pamphlet agit-prop sulle magagne dei giacobini (comincia proprio da loro) e continua con il perfido Napoleone e con tutti gli altri massoni (massoni!) che hanno riempito l'Europa.
A parte il tono scostante (per chi non professa quella fede, tipico dei detentori della Verità, come più volte si autoproclama) le fonti che più utilizza sono:
- il Cardinale Biffi (proprio quello lì), che ha scritto un libro sul 150° dell'Unità d'Italia, che probabilmente gli è stato dettato in sogno dal Card. Antonelli buonanima;
- la rivista Civiltà Cattolica, fondata dai Gesuiti nel 1850 apposta per denigrare il processo politico in corso. Persino Pio IX la riteneva troppo di parte;
- Benedetto XVI, che è intervenuto nell'anno del 150° sulla linea delle idee di Biffi;
- Giovanni Paolo II, uno splendido reazionario d'altri tempi, che arriva a beatificare Pio IX, considerato dai contemporanei un minus habens agli ordini dei suoi Segretari di Stato (in particolare De Merode ed Antonelli)
Ci manca solo il Cardinale Ruffo.
La scelta delle fonti è tipica dello storico finto:
- ignora quello che non condivide o che non può piegare ai suoi obiettivi;
- cita solo gli amici suoi;
- non porta alcuna (alcuna!) fonte originale.
Il Nostro ineffabile se la piglia con tutti, naturalmente con i comunisti, le ideologie ed i laicisti, e non si fida di nessuno, esternando affermazioni esilaranti (le migliori sul Sillabo, difeso con un'improntitudine prelatizia sorprendente) e condanne apodittiche anche di personaggi paludatissimi: Benedetto Croce, trattato come un sovversivo, ed il suo degno compare e maestro di sovversione Francesco de Sanctis, ministro dell'Istruzione che NON finanziò le scuole cattoliche.
Postula premesse indimostrabili e ovviamente non le dimostra (l'Italia come aspirazione popolare medioevale) e dimentica tutto quello che la Chiesa ha fatto per distruggere le capacità (anche intellettuali) del paese (dall'Indice dei Libri proibiti, strumenti dell'Inquisizione cattolica, al Concilio di Trento con tutte le sue spaventose conseguenze sulla vita quotidiana)
Avrei voluto/potuto fermarmi a pagina 15. Solo per un malinteso senso di correttezza sono arrivato quasi fino in fondo. Ma da pagina 50 in poi ho letto - direi - piuttosto rapidamente.
Insomma una bella collezione di fesserie di parte. Peggio del peggior Belpietro.
Sarebbe stato più coerente se l'avesse scritto in latino (non escludo peraltro che l'abbia fatto e che poi -per il popolo- sia uscita una traduzione)
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ddejaco | Sep 6, 2014 |

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