L'antisemita non è semplicemente un nemico degli ebrei, ma un uomo di quelli che hanno scelto un certo modo di vivere caratterizzato dall'impermeabilità e dalla passione in antitesi alla dialettica e alla razionalità. L'antisemita è il nemico degli ebrei, ma anche di tutte le persone che le strane vicende di questo mondo hanno posto in una condizione umana molto simile a quella degli ebrei: penso a tutti coloro che non hanno radici ben precise in un posto del mondo e che cercano permanentemente un approdo, il più delle volte senza trovarlo. Sono gli Ulisse della nostra epoca, i diseredati che sconfinano in cerca di fortuna, gli uomini che accettano di avere più dimensioni e all'occorrenza anche più di una patria, che cercano, talvolta con angoscia, i valori della giustizia e della verità. E per converso l'antisemita è l'amico preferito dei dogmatici, di coloro che scorgono nell'ancoraggio a dei valori fermi e immutabili il principio della felicità. ( )