Gabriele...

Molto bella e interessante questa semibiografia di Gabriele d'Annunzio narrata da Giordano Bruno Guerri, la definisco così perchè Guerri nella sua veste di presidente della fondazione del Vittoriale incentra il libro principalmente negli anni in cui d'Annunzio visse al Vittoriale, raccontandoci le molte passioni da lui vissute tra quelle amate mura con ampia dovizia di particolari, passioni folli, ma anche molte avventure passeggere che servivano a d'Annunzio per saziare l'incredibile fame del suo "principino" (da lui così definito), non mancano però durante la narrazione lunghe digressioni su altri periodi della vita del Vate che contribuiscono sia a conoscere meglio l'eccentrica personalità dell'artista, sia a conoscere bene il percorso che lo portò ad isolarsi sul lago di Garda, dedicando la sua vita, oltre che allo scrivere e alle donne, all'ideazione e alla costruzione dello straordinario monumento del vittoriale, ideato e concepito da lui unicamente per essere lasciato in eredità agli italiani. Guerri ci fa conoscere in questo modo un d'Annunzio un po' fuori dai soliti schemi, ci permette di entrare nella sua vita privata di tutti i giorni, contribuendo anche a sfatare molte leggende, alcune molto radicate, costruite sull'intensa vita del grande poeta.
Certo Gabriele d'Annunzio è la classica persona che divide nettamente pro e contro e su cui si può discutere molto senza peraltro cambiare idea, ma era un uomo dotato di una straordinaria personalità, e questo non può negarlo nessuno, ed è questo che emerge prepotentemente dalla lettura di questo libro in cui Giordano Bruno Guerri ci accompagna con eleganza e senza morbosità tra i suoi segreti. ( )