Dallo studio che con "i Libri del tempo" si va conducendo sulla vita italiana contemporanea non poteva restare esclusa l'indagine sul movimento sindacale, che ha tanto rilievo nei rapporti sociali, economici e politici del nostro paese. Tema difficile, compito delicato per chi non voglia limitarsi a uno sguardo superficiale o ad una inconcludente polemica, ma intenda conoscere, come sarebbe dovere di tutti, in qual modo e in qual misura l'attuale movimento sindacale italiano, nel suo complesso, può essere considerato e utilizzato come elemento di un a generale politica di sviluppo della società e dello Stato. Il primo accostamento alla realtà sindacale e alle sue correnti di pensiero non poteva avvenire che attraverso un dibattito franco e aperto, un libero confronto fra le posizioni dei massimi e più qualificati rappresentanti di quel pensiero, sulla base di una serie di temi che riassumono le questioni più impegnative e di fondo, di carattere giuridico, politico, storico ed economico, nella cui soluzione il sindacato trova il suo vitale interesse. Ciò non sarebbe stato possibile senza l'impegno e la collaborazione di Giuseppe di Vittorio, Giulio Pastore, Italo Viglianesi,Giuseppe Rapelli, Fernando Santi, Enrico Parri e Giovanni Canini, che soli potevano garantire il buon successo di un'impresa editoriale che pareva tanto necessaria quanto difficile a realizzare. ( )