L'industrializzazione dei paesi del Mediterraneo appare senza dubbio modesta. Nei paesi mediterranei rneno sviluppati Ie condlzloni coloniali e semicoloniali prevalenti fino a pochi anni addietro hanno consentito solo una qualche espansione dei settori manifatturieri legati alia sostituzione delle importazioni. Ragioni strategiche
hanno persino impedito I'industrializzazione legata alla valorizzazione delle materie prime locali, corn'è accaduto per la raffinazione del petrolio. Dopo I'indipendenza, i paesi del Mediterraneo hanno cominciato a fondare, oltre che un'industria di base, anche un settore manifatturiero nel tentativo di avviare una rapida evoluzione dell'occupazione e del reddito. Questi sforzi, dopo il 1973, si sono fatti più intensi, mentre la volontà di industrializzare I'economia si è vieppiù precisata. Questo volume si interessa appunto al problema dell'industrializzazione del Mediterraneo e della creazione delle premesse necessarie alla nascita di un importante settore manifatturiero nell'area. Esso esamina di questa sviluppo Ie condizioni esterne, cloè i movimenti di manodopera e di capitali. Investimenti esteri, cooperazione, trasferimento di tecnologie, divisione internazionale del lavoro e movimenti internazionali di manodopera, sono tutti argomenti fra lora legati, di grande importanza nel Mediterraneo, i quali, in varia mlsura, vengono toccati da coloro che hanno contribuito a questo volume. Aliboni, che lo ha anche curato, esamina Ie prospettive degli investimenti internazionali e i loro riflessi per i paesi del Mediterraneo. Luciani analizza, alia luce di un'Inchlesta, i possibili comportamenti delle imprese multinazionali. Sassoon chiude iI volume con un saggio in cui studia I'interazione fra investimenti esteri e rnovlmenti di manodopera nel Mediterraneo. ( )