Se da una parte posso capire che Palamara, pur espulso dal sistema, se ne guarda bene dal nominare i veri poteri che lottano per gestire la magistratura, mi lascia veramente perplesso che un giornalista non sia in grado o non voglia andare a fondo per spiegare come cercano di intervenire mafia, massoneria e 'Ndrangheta nelle decisioni quotidiane dei responsabili della Giustizia italiana. Il libro NON rivela alcun segreto, ma descrive la spuma di qualche onda dell'oceano della magistratura italiana senza preoccuparsi di fare alcuna ipotesi sulle cause dei movimenti: la massoneria e le logge non sono nominate una sola volta. Una deludente versione edulcorata e asettica della realtà ( )