Si legge in poco tempo, ma lascia un torpore e un sentimento di assenza che dura piu' a lungo della lettura. Scrittura riconoscibilmente femminile, malinconico, un racconto fatto di echi e spazi. Alcune belle riflessioni sul senso del viaggiare. ( )

Una donna che legge in copertina. (Le donne che leggono sono pericolose).
4 stelline perché é scritto bene, con una prosa delicata e empatica. Però francamente non ho capito dove vuole andare e cosa vuol dirci la Lesbre.
Una donna nel medio della vita fa un bilancio fra ciò che é stata (combattiva e difensora di utopie) e ciò che é adesso, una donna sola che prende il treno per andare in Siberia a cercare un antico amore e forse la sé stessa di allora.
Poi c'é Clémence un'inquilina dello stesso palazzo, donna anziana e un po' in confusione, che seduta sul canapé rosso, ascolta e conversa con la protagonista che le racconta la vita di donne forti e passionali che per amore di un uomo o degli ideali o di tutte e due fanno imprese che le rende immortali.
Bon. Il lungo viaggio in treno di Anne é fatto di riflessioni generiche e generali sul credere e combattere per delle utopie, che poi nel corso del scorrere della vita perdono la loro forza e si diluiscono,o si rivelano abbagli giganteschi e riflessioni più intimistiche sulla capacità di amare delle donne.
Clémence nella sua confusione si identifica con una delle "eroine" di cui Anne le parla e agirà di conseguenza.
Anne ritornata dal suo viaggio utopistico si permetterà di amare ed essere amata ancora una volta.
Ecco.
Scritto con sentimento però. Ma continuo a non capire. ( )

Bien, mais le style agaçant...! Pas mon genre. ( )

Un magnifique voyage sur terre et dans l'âme ( )