Efficace, molto ben strutturato e sintetico. Anzi fin troppo sintetico: meglio leggerlo lentamente e con molta attenzione (sconsigliato nei posti rumorosi o a letto la sera). Parecchi passaggi vanno ripetuti più volte perché la sintesi accalca molte informazioni importanti nelle sfumature degli aggettivi e dei pronomi.
I mussulmani credenti, tanti e variegati, lottano in primis fra di loro, fin dalle origini (la diatriba tra sunniti e sciiti risale alla prima successione di Maometto, più o meno come quella sul ruolo del Vescovo di Roma fra i Cattolici e gli Ortodossi) ma li accomuna un profondo senso della propria Storia, che è una storia di vittorie e di conquiste, fortemente rafforzata dalle nefandezze più o meno recenti (dalla seconda metà del' '800 in poi) del colonialismo e del neocolonialismo europeo.
L'articolazione dei popoli e la varietà di confessioni, atteggiamenti e filosofie di vita racchiuse sotto il nome "islam" ci è pressoché sconosciuta e quindi ci rende assai diffidenti, perché unifichiamo tutto sotto l'accusa di fondamentalismo. Non è così e non è molto diverso con i cristiani, frazionati anch'essi in tanti gruppi, sette e confessioni ben distinte, spesso in battaglia feroce fra di loro: a parte i roghi, le scomuniche e le abiure, un esempio recente di "tensione" è quella tra la Chiesa cattolica e l'Ortodossia, soprattutto russa, a causa di una forma assai minacciosa di proselitismo, fortemente voluto da Papa Woytila, che gli ortodossi vedono come una specie di invasione missionaria. Ma questo vale anche per la Chiesa anglicana, che mal tollera lo smottamento di parecchi vescovi e prelati verso Roma.
Mi rendo conto che è un desiderio velleitario, ma non sarebbe male allargare un po' l'insegnamento della storia fino a comprendere qualche elemento (non solo aneddotico) della storia dell'Islam, visto che l'integrazione è difficile ma, senza una certa reciproca conoscenza, diventa impossibile sottrarsi agli effetti del Ministero della Paura. ( )