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Insomma, non mi ha entusiasmato. Due racconti mi sono piaciuti molto, gli altri invece li ho trovati mediocri. Effettive tre stelle e mezzo.½
 
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Raffaella10 | Nov 7, 2023 |
Da piccolo era stato uno di quei bambini goffi, tardi, vittime un po' volontarie, che i compagni di calcetto mettono ogni volta a giocare in porta. Da adulto, Giovanni Di Dio, per tutti Giovà, non è cambiato poi molto: sovrappeso, per nulla svelto, prematuramente fallito a scuola. Per non vederlo dormire tutto il giorno, cosa che lui sa fare meglio di ogni altra, la madre gli ha trovato un posto come guardia giurata. Per ottenerlo, la signora Antonietta si è rivolta allo Zzu. Uomo di gran conto nel quartiere, che dal terrazzino del suo minuscolo bar domina su tutto e tutti, con modalità che in zona ognuno sa e nessuno dice. Trent'anni dopo Giovà viene convocato per ricevere uno strano incarico, totalmente al di sopra delle sue forze. È sparita una bella ragazza, Agostina Giordano. I carabinieri la cercano, ma delle loro indagini non si sa nulla. La cosa incredibile è che non ne sappia niente nemmeno lo Zzu che, per svelare il mistero, è costretto a rivolgersi a quella cosa inutile di Giovà. Un'indagine parallela e riservata, condotta da un incompetente che non riuscirebbe a cavarsela senza una specie di comitato investigativo composto da tutte donne che, specialiste nello smistamento di voci raccolte in giro, fanno luce nella direzione in cui Giovà deve guardare. Il risultato è però che l'investigatore riluttante di questo anomalo poliziesco finisce per affrontare un'alternativa che mette a repentaglio la sua stessa sopravvivenza. L'azione si svolge nella borgata palermitana di Partanna, attaccata come gemella siamese alla più rinomata e opulenta Mondello. Questa sul mare, l'altra ai piedi di una montagna, separate da un confine impercettibile eppure abissale. La prosa, dialettale solo per le spezie dei dialoghi, è divertente e ironica, in grado di restituire l'allusività e il senso multiforme delle conversazioni in Sicilia. L'autore ne rappresenta tutti i codici di comunicazione, compresa la prossemica di chi parla. È una specie di danza: avvicinarsi, allontanarsi, farsi sotto, restare in disparte. Roberto Alajmo ha scritto un mystery comico e grottesco, al centro del quale emergono due tematiche molto siciliane: il millenario contrasto che qui regna tra verità e giustizia, e la piaga del vecchio che sempre si aggrappa al nuovo per imprigionarlo e modellarlo. Quasi un tributo a quella che Sciascia chiamava «verità letteraria».
 
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Masnago69 | Aug 12, 2022 |
Collezione di storie, gioco inesauribile, saggio antropologico, guida della città, con questa elencazione ragionata dei soggetti eccentrici che hanno popolato Palermo da due secoli a questa parte, Roberto Alajmo ci restituisce ritratti fulminei, microracconti, biografie minimali governate dalla ferrea logica dell’assurdo. Il risultato è un sorriso fra le lacrime, il malinconico divertimento che induce a riflettere anche sulla propria esistenza.

Una elencazione ragionata dei soggetti eccentrici che hanno popolato Palermo da due secoli a questa parte, ciascuno inventariato con la sua mania, le sue imprese e il destino che gli è toccato in sorte. Ritratti fulminei, microracconti, biografie minimali governate dalla ferrea logica dell’assurdo. Il risultato è un sorriso fra le lacrime, il malinconico divertimento che induce a riflettere anche sulla propria esistenza.
Classificando se stesso fra i suoi matti, Roberto Alajmo spiega come queste storie siano state raccolte e si siano sedimentate l’una sull’altra, nel corso del tempo, così come fanno i coralli marini: «Uno faceva collezione di storie eccentriche. Ne trovò una e la mise da parte. Poi ne trovò un’altra, e così via. Quando ne raccolse un certo numero, ne fece un libro. Ma l’uscita del libro fece sì che altre persone venissero a raccontargli le storie che conoscevano».
Attraverso queste figure si può ascoltare il cuore della città. Sono bottegai, vagabondi, artisti, donne di casa, avventori di taverna, artigiani di mestieri in via di sparizione, parecchi aristocratici. Raro è il deragliamento della classe media, ma quando avviene è disperato: «Cinque erano, madre e quattro figlie, che abitavano in via Giusti. Una di loro ogni tanto si faceva il bidet sul balcone e poi gettava l’acqua di sotto. Si erano divise i compiti di casa in maniera rigorosa: una stirava, una cucinava, una faceva la spesa, una faceva il bucato e una, che indossava sempre i guanti di gomma, puliva. Scendevano in strada solo la sera per gettare la spazzatura. In pigiama, tutte e cinque assieme».
 
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BiblioLorenzoLodi | Oct 4, 2019 |
(Come inizia:) " Questo è un libro molto soggettivo. Palermitano, maschile, generazionalmente connotato. Ma ci sono un sacco di pagine bianche dove ciascuno è libero di appuntare i propri aggiornamenti ... 'Acqua' , quella del rubinetto si beveva... "
 
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circa2000 | Nov 6, 2014 |
(Come inizia:) " Mattinata comoda, per Lorenzo Basta, vita complessivamente tranquilla. Si alza sempre verso le nove, nove e mezza. Nell'ultimo periodo veramente no, però sa che, insonnia a parte, potrebbe permetterselo. Sveglio e lavato, primo particolare da non trascurare: il vestito. Per lavorare Lorenzo Basta indossa sempre lo stesso vestito, di buon taglio, non appariscente..."
 
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circa2000 | Jan 9, 2014 |
(Come inizia:) " Uno faceva collezione di storie eccentriche. Ne trovò una e la mise da parte. Poi ne trovò un'altra, e così via. Quando ne raccolse un certo numero, ne fece un libro. Ma l'uscita del libro fece sì che altre persone venissero a raccontargli le storie che conoscevano. Fu così che il collezionista ne ebbe presto parecchie altre..."

(pag.69:)
"...Uno era il sindaco di Isnello, che era a capo dell'unico comune italiano retto da un monocolore di Rifondazione Comunista. Siccome la Provincia, che era di destra, aveva escluso il paese dal piano triennale dei lavori pubblici, lui per dispetto fece elaborare ai suoi tecnici i seguenti progetti: Galoppinodromo, Azienda agro-turistica per l'allevamento, il ripopolamento e la riselezione del pidocchio saltimbanco (con annesso pentateatro coperto); Progetto Pilota 'A Isnello andai a te pensai e questo ricordo ti portai'; Impianto di produzione dell'aria fritta ecocompatibile; Recupero dell'ex stabilimento SGRA.C.C. per la produzione di sputacchiere; Polipollinico Slurp; Porticciolo turistico con annesso bacino di carenaggio a Pizzo Carbonara (duemila metri sul livello del mare); Centro internazionale di studi sulla tribologia del posteriore e dei problemi chiappofluidocinetici associati, con annesso istituto di statica delle strutture molli.
Il consiglio comunale lesse, discusse e testualmente approvò l'intero pacchetto, con l'inutile dissenso dell'opposizione..."
 
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circa2000 | Sep 25, 2013 |
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