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Beinhaltet den Namen: Romano Canosa

Werke von Romano Canosa

A Caccia di Ebrei (Oscar) (2006) 7 Exemplare
Vita di Margherita d'Austria (1998) 4 Exemplare
Farinacci : il superfascista (2010) 1 Exemplar
I segreti dei Farnese (2001) 1 Exemplar

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L’agenzia Stefani è stata notoriamente l’agenzia di stampa che ha contraddistinto l’informazione durante il ventennio. Sue sono le famose veline a cui i giornali dovevano fare riferimento. Ma questo bel libro consente anche di avere una lettura diversa dell’agenzia di stampa che Manlio Morgagni, rilevò nel 1924, ossia un anno dopo la marcia su Roma, trasformandola nel fulcro della propaganda fascista. La sconfitta del duce, la drammatica fase finale scritta dai vincitori non fa comprendere, invece, l’ampiezza del progetto di Morgagni che ebbe l’obiettivo di garantire una presenza nazionale nel panorama dell’informazione internazionale, dominato dalle agenzie francesi, tedesche e statunitensi. Morgagni fu giornalista, comunicatore ma soprattutto uomo d’impresa, chiedeva sempre un corrispettivo per i servizi che forniva, nonostante li fornisse al regime del duce che adorava. Il libro consente, inoltre, di comprendere bene quanto l’informazione sia strategica nell’ambito della politica internazionale, in quanto le storie ed i fatti raccontati da Canosa hanno, comunque, un importante livello di attualità. Un bel libro, molto interessante, che, come detto, consente di avere una prospettiva diversa dalla quale inquadrare l’agenzia di Morgagni.… (mehr)
½
 
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grandeghi | Sep 28, 2022 |
Una storia dell'antisemitismo fascista raccontata attraverso le vicende di una tra le sue figure più rappresentative: Giovanni Preziosi (fonte: Google Books)
 
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MemorialeSardoShoah | 1 weitere Rezension | Apr 25, 2020 |
Vedere il rapporto tra Spagna ed Italia ottanta anni fa desta impressione ora che le parti si sono invertite. Noi gli fornivamo tecnologia, conoscenza; loro materie prime. Ed il confronto tra i due dittatori non reggeva. Mussolini: potente, fascista, che rivendicava con orgoglio per l’Italia un ruolo internazionale, esponendo sempre il suo Governo che per un dittatore coincide con la sua persona; dall’altra parte il potere bigotto di Franco, attento unicamente al mantenimento dello status quo, una volta raggiunto. Le stragi che caratterizzano la guerra civile spagnola testimoniano la necessità di ricorrere alla violenza per affermare il proprio primato. Come fecero i partigiani anni dopo in Italia. La rilettura del ventennio è impresa ardua in Italia, dove l’accusa per chi cerca di capire la realtà storica è di essere fascista. A prescindere dalle motivazioni delle tue richieste. Il libro sconta l’assenza di rigore di uno storico, pur in presenza di un rigorosissimo lavoro di ricerca. Comunque, è gradevolissimo.… (mehr)
 
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grandeghi | Apr 29, 2019 |
Tra Ottocento e Novecento l'Italia, a differenza di altri paesi europei, non aveva nè una vera e propria tradizione di antisemismo, nè "teorici" che se ne fossero fatti banditori. Sembrava pertanto impossibile costruire un "antisemitismo italiano". Subito dopo la prima guerra mondiale, però, qualcuno fu di diverso avviso. Questo qualcuno fu Giuseppe Preziosi. Nato nel 1881 in provincia di Avellino, laureatosi in filosofia e presi gli ordini religiosi, Preziosi compì numerosi viaggi all'estero, in particolare negli Stati Uniti, dove si occupò di questioni legate all'emigrazione e dove cominciò a maturare i primi germi del suo pensiero, che negli anni successivi si sarebbe concentrato sul problema dell'"Internazionale ebraica" operante in Italia. Tornato in patria e abbandonata la tonaca, nel 1915 fondò la rivista "La vita italiana", che divenne l'organo ufficioso di tutto ciò che di antisemita circolava nel nostro Paese. Nel decennio successivo si legò sempre piu' strettamente a Roberto Farinacci, diventando il nume tutelare della svolta antiebraica intrapresa dal duce nella seconda metà degli anni Trenta. Lo scoppio della guerra, lungi dall'attenuare gli attacchi antisemiti, portò alla loro intensificazione. Durante il conflitto, dalle pagine della sua rivista, Preziosi non si stancò di denunciare il "pericolo giudaico", giungendo al punto di stilare una sorta di decalogo che consentisse "un'opera di ricercae di indagine per precisare quanto sangue ebraico fosse stato immesso palesemente o alla chetichella negli italiani". Quale ricompensa per il contributo dato alla lotta contro le potenze occulte della massoneria e dell'ebraismo, nel 1942 fu nominato ministro di Stato. La caduta del regime e la creazione della Repubblica sociale, che per il fascismo costituirono l'inizio della fine, furono per Preziosi il momento del trionfo. Entrato infatti in contatto con il governo tedesco e addirittura con lo stesso Hitler, riuscì a farsi nominare ispettore generale per la razza da Mussolini.… (mehr)
 
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BiblioLorenzoLodi | 1 weitere Rezension | Apr 13, 2015 |

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