Autorenbild.

Rezensionen

Zeige 19 von 19
Riletto per l'ennesima volta (e di certo non l'ultima), perchè ogni tanto ho bisogno di commuovermi di nuovo e di sapere che sono esistite persone così.
Libro breve che si legge velocemente, è la storia di un magnifico impostore che dimostra quanto sia semplice e banale in fin dei conti fare del bene.
Forse è un problema solo mio, ma vi avverto che non sono mai riuscito a leggerlo tutto senza qualche lacrima.
 
Gekennzeichnet
mr.luciano | 3 weitere Rezensionen | Oct 19, 2023 |
Per chi l'ha visto e per chi non c'era
E per chi quel giorno lì inseguiva una sua chimera

O per chi, come me, c'era ma era troppo piccolo per averne memoria.
Piazza Fontana per me è una di quelle vicende che ti fanno sentire come quando entri al cinema col film già al secondo tempo. Piazza Fontana per me iniziò a esistere alle medie col processo di Catanzaro, di cui ovviamente non capivo nulla, e si fissò in un verso di "W l'Italia" di De Gregori. Ho iniziato a leggerne, per sapere e per capire. E quel che ho capito non mi è piaciuto per niente e mi lascia con la rabbia di un Paese a sovranità limitata, in cui i risultati delle urne dovevano essere soffocati e strozzati nel terrore delle stragi di Stato per spostare l'elettorato nelle immonde mani della destra. Una giovane e fragile democrazia non pacificata e purificata ma in cui una frettolosa amnistia aveva lasciato i fascisti nei posti di comando, a tramare nell'ombra, a insabbiare, mentire e depistare.
Il libro di Deaglio è quanto di più completo e oggettivo sinora io abbia letto, con pagine che vanno oltre la ridicola verità processuale e anche oltre una certa verità storica consolidatasi.
 
Gekennzeichnet
ShanaPat | 2 weitere Rezensionen | Jul 6, 2020 |
Storica puntata di Mixer attraverso la quale venne fatta "scoprire" al pubblico italiano la vicenda di Giorgio Perlasca, il commerciante fascista di Padova che nella Budapest del 1944 salvò migliaia di ebrei spacciandosi per console di Spagna.
 
Gekennzeichnet
MemorialSardoShoahDL | 1 weitere Rezension | Jun 28, 2020 |
La storica puntata di Mixer nella quale per la prima volta venne fatta conoscere in Italia la vicenda vera di Giorgio Perlasca, il commerciante italiano che si finse diplomatico spagnolo salvando, nella Budapest del 1944, migliaia di ebrei dalla morte. (fonte: Cdec)
 
Gekennzeichnet
MemorialeSardoShoah | 1 weitere Rezension | May 16, 2020 |
Il libro narra della vita del Giusto tra le nazioni Giorgio Perlasca e del suo operato a Budapest durante la seconda guerra mondiale. Il titolo è un chiaro riferimento, ribaltato, al titolo del libro di Hannah Arendt, La banalità del male, incentrato sulla figura di Adolf Eichmann, che fu attivo in Ungheria fino al 1944 e fu il principale fautore delle deportazioni di migliaia di ebrei durante la Soluzione finale della questione ebraica del regime nazista. (fonte: Wikipedia)
 
Gekennzeichnet
MemorialeSardoShoah | 3 weitere Rezensionen | Apr 24, 2020 |
la strage di piazza fontana è collegata con un filo rosso all'omicidio di Pinelli e poi a tante altre storie rimaste nascoste per una grande parte..cosa sanno i giovani della strategia della tensione, che ha lasciato traccie indelebili nella storia e nella società italiana...ma un popolo che non ha memoria avrà dei problemi nel futuro...come si vede nell'Italia di oggi
 
Gekennzeichnet
welschen | 2 weitere Rezensionen | Feb 18, 2020 |
La stagione di Berlusconi è terminata? Una domanda senza una risposta ancora certa, perché gli strascichi di questa ondata politica partita negli anni Novanta e arrivata come una risacca al primo decennio del XXI secolo sono ancora tutti da decifrare. Il ventennio berlusconiano ha lasciato macerie di volgarità, ha conclamato l’attitudine italiana a spiare dal buco della serratura, la consuetudine allo scandalo, un linguaggio crasso e populista. Nell’immaginario collettivo si sono scolpite come nella pietra gag mortificanti e imbarazzanti che hanno portato il Paese sulle prime pagine di tutti i principali giornali del mondo. Il cucù alla Merkel, la fantomatica telefonata al Premier turco Erdogan che fa saltare un rigido protocollo, l’insulto all’eurosocialista Shultz apostrofato come “kapò”, le battute sessiste, lo scandalo Ruby e ancora Noemi Letizia, le Olgettine, il lettone di Putin della D’addario, le mille congetture gossippare sulle prestazioni sessuali di Berlusconi e sulle praterie erotiche aperte a colpi di Cialis. Il self made man, palazzinaro senza scrupoli dal passato e dalle frequentazioni torbide, ha accecato tutti - nel bene dei suoi elettori adoranti e nel male dei suoi detrattori più spietati - con le sue tv, la sovraesposizione mediatica, il populismo, il parlare non tanto alla pancia quanto al portafogli degli italiani paventando indiscriminati tagli alle tasse, giustificando l’evasione fiscale ed il lavoro in nero. Scandagliando gli anfratti di quegli anni salta fuori molto marcio ed una velata consapevolezza: che il problema non è più tanto Berlusconi, quanto la sovrastruttura che ha generato: il berlusconismo…
Come se non bastasse averla vissuta in presa diretta, Deaglio ci propone un’indagine che è un po’ una summa della parabola politica, economica e culturale di Silvio Berlusconi e dell’Italia durante le sue Presidenze del Consiglio. Se si ha ancora un po’ di indignazione in corpo, questa fotografia di un Paese spacciatamente alla deriva la spreme via tutta fino all’ultima goccia. Ci si trova dentro tutto il (ex) Cavaliere che conta; il resoconto dell’italietta da postribolo più effimera e grottesca; si affrontano senza inutili sofismi i fatti, li si analizza senza assolvere nessuno in una panoramica desolante che scoperchia tutto il repertorio più classico dell’italianità vista da fuori: nani e ballerine. Ma quello che fa la differenza, in questo saggio, non sono tanto le storie stranote ed iperdibattute in lungo ed il largo, quanto le interviste inedite tra cui quelle a Michelle Padovani, Romano Prodi, Roberto Saviano, Gad Lerner, Adriano Sofri e Silvia Ballestra, che mettono a fuoco gli aspetti sociali ed antropologici del berlusconismo, la percezione di questo fenomeno all’estero, il potere dell’esposizione mediatica e del possesso delle Tv, i limiti delle opposizioni di centrosinistra, lo scarto dialettico nell’utilizzo strumentale della propaganda, i retroscena dietro il patto di ferro con cui ha firmato le sue alleanze. Un saggio come tanti che hanno, anch’essi, popolato questo ventennio e che hanno alambiccato su questi anni, ma con il pregio aggiunto di una sottile ironia ed una scrittura scorrevole che accompagnano interventi intellettualmente raffinati.
 
Gekennzeichnet
kikka62 | Feb 10, 2020 |
Libro un po' confusionario, che si svolge lungo differenti filoni che si intrecciano e si concludono tutti nella strage di piazza Fontana. Ricostruisce un periodo lunghissimo della nostra storia, e forse per questo è un po' (tanto) confusionario: improvvisamente si aprono scenari nuovi (prima o molto dopo la strage), che mostrano realtà sconosciute (almeno a me) ma poi si richiudono.
Comunque bello, merita una letture.½
 
Gekennzeichnet
sbaldi59 | 2 weitere Rezensionen | Nov 24, 2019 |
Trentadue anni di storia patria, più di mille pagine (e fortuna che ho comprato la versione in ebook): se dovessi definire in una parola questo libro definirei monumentale. Per ogni anno dal 1978 al 2010 - gli ultimi tre sono stati aggiunti nella seconda edizione - troviamo una serie di schede su alcuni avvenimenti occorsi, legati insieme dal punto di vista di Deaglio che racconta di una patria assediata dalle mafie, dai politici corrotti e dagli imprenditori dappoco. Ogni anno termina con un libro e una canzone scelti come rappresentativi, e a volte con un ricordo personale di Deaglio. Ci sono imprecisioni qua e là, come il dimenticarsi che monsignor Luigi Bettazzi scrisse esplicitamente di essere andato a votare ai referendum sulla fecondazione assistita sfidando il non expedit del cardinal Ruini qui narrato; ma in complesso il libro mi è stato utilissimo soprattutto per la storia dei primi anni, che ho sì vissuto di persona ma che come adolescente non mi erano stati così chiari.
 
Gekennzeichnet
.mau. | 2 weitere Rezensionen | May 31, 2019 |
Deaglio, Enrico (2012). Il vile agguato. Milano: Feltrinelli. 2012. ISBN 9788807172373. Pagine 141. 8,99 €

Devo confessare che faccio fatica a ricordare quale impulso mi abbia spinto, oltre 6 mesi fa (era il 9 agosto 2012, mi informa sollecito amazon.it), a comprare questo libro. Certo, conosco Enrico Deaglio da anni, l’ho seguito dai tempi di Lotta continua e del suo quotidiano, e poi di quel bel settimanale che è stato Diario. Forse volevo sapere qualche cosa di più di questa storiaccia della trattativa, forse speravo che Deaglio – profondo conoscitore della Sicilia e dei suoi misteri – mi aiutasse a capire qualche cosa. Anche perché devo confessare che le letture sui quotidiani mi avevano disorientato (e continuano a farlo).

Se era questo il motivo, però, avrei dovuto leggerlo subito: dopo 6 mesi la situazione è ancora più intricata, se possibile.

Deaglio scrive molto bene, e lo leggo con vero piacere. Le sue digressioni, anche letterarie, sono sempre stimolanti (adesso mi ha fatto venire voglia di leggere Amabili resti di Alice Sebold, per esempio). Ma non ho trovato nel libro quello che cercavo: un po’ di chiarezza. Sono più perplesso di prima. Certo, questa storia della trattativa è sconvolgente, soprattutto se letta in contrappunto con tante dichiarazioni ufficiali, e tenendo conto del fatto che alcune persone, alcuni servitori dello Stato (e lo dico senza retorica e senza ironia) ci hanno creduto davvero alla lotta senza quartiere contro Cosa nostra e la malavita organizzata. E ci hanno lasciato la pelle. Ma su questo argomento aveva già detto molto (almeno per me) Giancarlo De Cataldo con il suo Nelle mani giuste. Non era l’orrore che cercavo, era la chiarezza. E non l’ho trovata. Forse pretendevo troppo, ma sono rimasto deluso.

Mi resta soltanto l’amara sensazione, che provo troppo spesso in questi giorni, che la situazione italiana non abbia vie d’uscita. Non vie d’uscita che mi piacciano, almeno.
 
Gekennzeichnet
Boris.Limpopo | 1 weitere Rezension | Apr 29, 2019 |
Regalo di Renata e Giorgio x 80
 
Gekennzeichnet
totocampobello | Mar 17, 2018 |
Puntata della Rubrica tv "Mixer" di Rai Due dedicata alla straordinaria storia di Giorgio Perlasca , il Padovano che nella Budapest del 1944 si finse console di Spagna nella Capitale Ungherese salvando centinaia di Ebrei dallo Sterminio . Per il suo coraggio , appena rintracciato a Padova da un gruppo di donne Ebree che lo volevano ringraziare , fu riconosciuto "giusto tra le nazioni" dallo Yad Vashem e ottenne anche altri numerosi riconoscimenti da istituzioni della Memoria della Shoah in tutto il mondo .
 
Gekennzeichnet
MemorialSardoShoahDL | Mar 18, 2017 |
Riportando alla luce, con un piglio alla Truman Capote, la tragica sorte di cinque siciliani di Cefalù impiccati in Louisiana sul finire del diciannovesimo secolo, Deaglio non solo si sforza di mettere sotto agli occhi deìgli italiani di oggi un mondo in cui i migranti erano i nostri trisnonni, ma racconta una pagina dimenticata in cui il neonato Regno d’Italia non ci fa una figura molto migliore degli ignoranti e feroci abitanti di Tallulah. In poche parole, per ovviare al calo di manodopera dovuta alla fine della schiavitù, i governi di Washington e Roma si accordarono per trasferire nelle coltivazioni dello Stato ex confederato i contadini più poveri della Sicilia: da una parte si reclutavano lavoratori a buonissimo mercato, ingannati ovviamente sulle condizioni che li attendevano, e dall’altra ci si liberava di una massa diseredata che – sull’eco lontana delle promesse garibaldine – chiedeva una più equa distribuzione della terra. L’autore ben descrive la vita dei nostri connazionali, spediti in un posto di cui non conoscevano la lingua e dove non c’era molto altro oltre che lavoro massacrante, umidità e zanzare; in una comunità che si va ingrandendo, però, qualcuno riesce inevitabilmente a emergere ed è qui che cominciano i (nuovi) guai. Ai cinque capita in piccolo quel che è successo in modo più grave qualche anno prima a New Orleans: la minima affermazione nata dal commercio della frutta, soprattutto della loro isola, unita a un atteggiamento senza troppi preconcetti – ‘vendono anche ai negri’ – finisce per stuzzicare la rabbia dei concittadini, già resi sospettosi dal pregiudizio della razza. I siciliani appaiono difatti come una via di mezzo tra bianchi e neri (Deaglio sottolinea che l’idea, sulle orme di Lombroso, era condivisa pure in Italia), il che consente ai suprematisti ante litteram di Tallulah di non farsi eccessivi scrupoli prendendo due piccioni con una fava: allo stesso tempo vengono cancellate le fisionomie poco rassicuranti e i concorrenti commerciali in una purtroppo ben conosciuta guerra fra poveri sobillata ad arte facendo leva sull’elemento razziale. Insomma, un trappolone che non fu l’unico, visto che furono numerosi gli italiani che condivisero il destino degli ‘strani frutti’ di colore: l’autore ne racconta il dramma con una prosa brillante che riesce nel contempo a narrare con grande lucidità e a toccare le corde dell’indignazione. Il libro si rivela così interessante e, malgrado tutto, piacevole, minato solo in piccola parte da un eccesso di salti temporali e di argomento nonché da un paio di capitoli conclusivi troppo frammentari e forse non indispensabili.
 
Gekennzeichnet
catcarlo | 1 weitere Rezension | Dec 1, 2016 |
Cronaca di un massacro perpetrato contro immigrati inermi teoricamente per questioni razziali,in pratica per difendere (letteralmente) interessi di bottega. Opera di attualità impressionante.
 
Gekennzeichnet
fortunae | 1 weitere Rezension | Oct 18, 2015 |
Bellissimo libro su una persona che sembra uscita da un romanzo di avventure e che, invece, è stato un vero eroe italiano. Leggendolo si comprende molto dell'antisemitismo ungherese, che è rimasto vivo in questi anni, nonostante lo sterminio di migliaia di ebrei ungheresi nelle fasi finali della II guerra mondiale.
"Tra il 1941 e il 1945 degli 825.000 ebrei della "Grande Ungheria", morirono 565.000 e sopravvissero 260.000"
 
Gekennzeichnet
ren47 | 3 weitere Rezensionen | Feb 22, 2015 |
Agghiacciante e necessaria panoramica sull'Italia. Questo libro mette una grande tristezza ...
 
Gekennzeichnet
zinf | 2 weitere Rezensionen | Apr 10, 2013 |
La storia del commerciante padovano Giorgio Perlasca che, nell'inverno del 1944, a Budapest, riuscì a salvare dallo sterminio migliaia di ebrei, spacciandosi per il console spagnolo.
 
Gekennzeichnet
BiblioLorenzoLodi | 3 weitere Rezensionen | Nov 14, 2012 |
appena cominciato, l'ho dimenticato non so più dove, ed era pure una copia firmata dall'autore!!! uffa! :-(
 
Gekennzeichnet
TheAuntie | 1 weitere Rezension | Aug 23, 2012 |
Bel libro di storia contemporanea, che si legge come un giornale lungo quasi mille pagine.

Forse ci sono alcune imprecisioni o leggerezze, come l’attribuzione dell’omicidio di Kennedy alla mafia ma rimane un libro da leggere, non fosse altro che per la capacità di dare una prospettiva, un senso a questi ultimi trent’anni.
 
Gekennzeichnet
giorgio_v | 2 weitere Rezensionen | Jul 25, 2009 |
Zeige 19 von 19