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L'ho preso in Biblioteca, incuriosita dal titolo e dall'autore - che conoscevo come direttore de "I gialli Mondadori" - ma avrei fatto meglio a lasciarlo dov'era.
E' un tentativo fallito di scrivere un "giallo" alla Agatha Christie: non ci sono parolacce, non c'è violenza, gli argomenti scabrosi vengono a mala pena toccati e (togliendo i riferimenti ai cellulari) potrebbe essere tranquillamente ambientato negli anni '20. A differenza di Agatha Christie, però, qui non c'è alcun bisogno di usare le "cellule grigie", le motivazioni dell'omicidio sono stiracchiate e non c'è nemmeno il gusto di individuare il colpevole prima dell'investigatore.
La vittima è l'unico personaggio ad essere poco più di un abbozzo, ma è ad anni luce di distanza dalla perfidia di Mrs. Boynton, la protagonista di La domatrice, con cui condivide alcuni tratti, o di Giorgio Pellegrini Alla fine di un giorno noioso.
 
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Luisali | 1 weitere Rezension | May 10, 2013 |
Il romanzo, ambientato a Milano, mi ha ricordato nella sua costruzione quelli di Fruttero e Lucentini: la narrazione saltella da un personaggio all'altro senza seguire le riflessioni del poliziotto o investigatore di turno.
La trama è contorta e tra personaggi smemorati, poliziotti maldestri e intrecci romantici il desiderio di capire la soluzione non manca; purtroppo per il lettore gli indizi forniti non sono sufficienti perchè possa fare a meno del commissario Francisci e del suo vice Zottìa.
 
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Saretta.L | Mar 31, 2013 |
Nuovo omicidio per il vice commissario Zottìa, questa volta a Orta, sul lago.
Oltre a Zottìa, e a fugaci apparizioni di Francisci, tra le vecchie conoscenze che ritornano ci sono il notaio Fabio Massimo e Serenac con cui si riaprono gli struggimenti amorosi dell'investigatore.
Questo romanzo mi pare il meglio costruito dei tre, il colpevole non si scopre facilmente e il finale non lascia l'amaro in bocca lasciato da "Corpo morto".

Di questi tre gialli (i precedenti sono "Testimone invisibile", "Corpo morto") trovo deliziose le storie d'amore che contornano il filone principale ma che alla fine raccontano una storia tutta loro.
 
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Saretta.L | 1 weitere Rezension | Mar 31, 2013 |
Secondo giallo di Polillo dopo il "Testimone invisibile"; questa volta ambientato a Positano con il vicecommissario Enea Zottìa.
La trama è più semplice da seguire rispetto al precedente volume -anche per via del minor numero di personaggi- e questa volta anche per il lettore è possibile fare ipotesi sull'assassino (per capire l'omicida in "Testimone invisibile" bisognava essere sensitivi), però è il giallo è fallace in altri aspetti.
Intanto Zottìa come protagonista: niente faceva intendere nel romanzo precedente che il vero fulcro investigativo fosse lui, poi il finale è un vero colpo basso, stona con la personalità del vice-commissario e dà l'idea che in Italia neanche nei romanzi sia possibile trovare correttezza professionale e rispetto per la giustizia.
 
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Saretta.L | Mar 31, 2013 |
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