Il libro ricostruisce la storia di una schiava messicana - dalle origini incerte e forse aristocratiche, che fu donata a Cortés il 15 marzo 1519, quando il conquistatore sbarcò in Messico per iniziare la sua impresa. La donna battezzata col nome di Marina, diventa sua interprete, sua amante, ha da lui un figlio e poi da lui è abbandonata. Mediatrice tra due lingue e due culture, tra vincitori e vinti - per un breve tratto entra a far parte della storia, per poi inabissarsi nuovamente nel destino anonimo e della deriva di milioni di donne. ( )