Répaci rievoca in questo libro il susseguirsi dei drammatici eventi che dal luglio all'ottobre 1922 portarono Mussolini alla conquista del potere.
L'impegno dell'autore non è rivolto solo alla ricostruzione dei fatti, basandosi su una documentazione vasta, ineccepibile e, in parte, inedita, ma è teso anche a ridare al lettore di oggi lo spirito del tempo.
Infatti nel contesto del discorso storico emergono le annotazioni psicologiche, la capacità di recuperare, al di là dell'ideologia e del gesto politico, la sostanza e il fondo umano dei protagonisti e delle comparse della vicenda.
Se il fascismo ha potuto conquistare il potere in modo quasi rocambolesco, ciò fu dovuto non solo all'abilità di manovra di Mussolini, ma anche e soprattutto alla scarsa conoscenza democratica, agli sterili giochi tattici, alle inimicizie personali e di fazione, alle omissioni e alle complicità palesi od occulte dei leader dello schieramento politico tradizionale.
A questo giudizio negativo, nel quale lo stesso Vittorio Emanuele Ili è implicato, sfuggono, in tutto o in parte, poche persone.
Anche se la marcia su Roma difende ancora, a sessant'anni di distanza, alcuni dei suoi più importanti segreti, quest'opera è senz'altro il più completo strumento per la ricostruzione critica degli eventi che portarono alla dittatura. ( )