L'idea è buona e coraggiosa, la stesura dopo un poco annoia. Il problema e' che Giordano vuole anche fare il simpatico, ma lo fa sempre nello stesso modo. Tutte le frasi che vorrebbero far sorridere sono costruite in modo esattamente identico - cosi' come i libri di Enzo Biagi. Poi non si puo' negare che sia di parte, ma d'altronde lo siamo un po' tutti. Una lettura che - assieme a quelle di Beha - rappresenta una istigazione all'espatrio - o come minimo alla misantropia. ( )