"L’ho sposato, lettore mio” è la frase con cui si apre l'ultimo capitolo di "Jane Eyre" romanzo che Charlotte Brontë pubblicò nel 1847 con lo pseudonimo di Currer Bell. La ragazzina orfana, che diventa governante e trova un suo posto nel mondo malgrado sia povera, senza famiglia e poco attraente, incarna lo spirito di indipendenza femminile e di intraprendenza. Jane possiede solo intelligenza, sensibilità e sicurezza nelle proprie capacità. Conquista il cuore di Edward Rochester, un uomo burbero che lei dopo drammatiche vicende ritrova in disgrazia e acconsente a sposarlo per scelta e non secondo le convenzioni di una società rigida e maschilista.
Nel bicentenario della nascita della Bronte, Tracy Chevalier ha chiesto a ventuno affermate scrittrici di lingua inglese, di lasciarsi ispirare da Jane Eyre partendo da quella frase emblematica. Il libro riunisce ventuno storie eterogenee che affrontano il tema dell'amore e del matrimonio. ( )