Il libro prometteva di farmi approfondire due temi che tanto mi attiravano ai tempi della scuola ma che per fretta o incuria venivano sempre trattati di fretta e superficialmente: la Scapigliatura e l'epoca delle riviste letterarie ottocentesche.
Parziale delusione: la Scapigliatura si rivela essere stata un'effimera consorteria di alcoolizzati o di giovani borghesi che giocavano alla contestazione della stessa società borghese che li sfamava, e le riviste letterarie, poi...tra marchette, redazionali e bluff praticamente altro non erano che gli odierni rotocalchi, alcuni anche molto scadenti, che,al servizio di privatissimi e meschini interessi, sotto la facciata di "inchieste" nascondevano solo ricatti più o meno palesi e più o meno riusciti, gusto per lo scandalo e il sensazionale.
Sommaruga era uno squallido ricattatore con arie da grande erudito che, a parte qualche colpaccio (pubblicare Carducci e D'Annunzio), per il resto pubblicava robaccia cercando di vendere il piu possibile; interessante però è notare come, se c'è da ricavarci qualcosa, come ad esempio donazioni postume delle sue collezioni d'arte, una ritoccata agiografica alla biografia non si nega a nessuno: confrontare il contenuto di questo libro, ben documentato,con la favoletta su Wikipedia fa quasi dubitare che si tratti dello stesso personaggio!