Auf ein Miniaturbild klicken, um zu Google Books zu gelangen.
Lädt ... Un cuore arido (1961)von Carlo Cassola
Existentialism (85) Lädt ...
Melde dich bei LibraryThing an um herauszufinden, ob du dieses Buch mögen würdest. Keine aktuelle Diskussion zu diesem Buch. Carlo Cassola's "neo-realist" prose is perfect for someone learning the language. But while the prose may be deceptively simple, the result -- as in neo-realist films of old as well as contemporary iranian neo-realism -- is quiet profundity. The story of an aloof ("arid"), tough, fragile, compassionate young girl in 1930s Tuscany, there is no plot. Just love felt, love lost, the passage of time, and growing up. Zeige 2 von 2 keine Rezensionen | Rezension hinzufügen
Keine Bibliotheksbeschreibungen gefunden. |
Aktuelle DiskussionenKeineBeliebte Umschlagbilder
Google Books — Lädt ... GenresMelvil Decimal System (DDC)853.9Literature Italian and related languages Italian fiction 1900-Klassifikation der Library of Congress [LCC] (USA)BewertungDurchschnitt:
Bist das du?Werde ein LibraryThing-Autor. |
Sicuramente, ancora, il libro migliora nella terza parte sebbene ne rifrange la versione esistenzialistica di Anna.
In alcuni passaggi, specialmente all’inizio, si ha l’impressione di descrizioni minimalistiche, ma Cassola non e’ ovviamente Carver.
Anna capiva che avrebbe dovuto dir qualcosa; ma non ne fu capace. Lei era fatta cosi’, non sapeva esternare i propri sentimenti: per questo la giudicavano senza cuore. (21)
Anna indugiava a guardare, contenta della bella giornata, dell’operosita’ che le sembrava anch’essa lieta e serena. Finalmente venne via dalla finestra; si lavo’ la faccia nella catinella di coccio e si asciugo’ sbuffando. Infilo’ il golf, rabbrividendo al contatto ruvido della lana; poi, con un pettine che aveva perduto la maggior parte dei denti, prese a ravviarsi i capelli. Accosto’ la faccia allo specchio, provando a guardarsi di sbieco: come se avesse voluto vedere in se stessa, capire quello che aveva dentro. Non vide e non capi’ nulla. “Oh, ma che importa” si disse, e rise. (54)
L’avvenire. Che parola grossa. E qual e’, poi, l’avvenire di una ragazza? L’amore; solo l’amore. Lei non era come la sorella, che parlava sempre di queste cose: pure, era l’amore che faceva capolino in fondo a tutti i suoi pensieri… “Bisognerebbe non conoscerlo mai, l’amore. Continuare a sperarci… ma che non venisse mai.” (185-6)
La vita quotidiana si componeva di tante cose, piccole e grandi, rifare i letti e mangiare, fidanzarsi e sposare; ma la vita vera era come la luce e il calore del sole, qualcosa di segreto e d’inafferabile. (282)
( )