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Colin Ward (1924–2010)

Autor von Anarchism: A Very Short Introduction

67+ Werke 1,248 Mitglieder 11 Rezensionen

Über den Autor

Beinhaltet den Namen: Ward. Colin

Werke von Colin Ward

Anarchy in Action (1973) 223 Exemplare
Chartres: The Making of a Miracle (1986) 119 Exemplare
Talking Anarchy (2003) 49 Exemplare
The Child in the City (1978) 41 Exemplare
A Decade of Anarchy (1961-70) (1987) 27 Exemplare
Talking Houses (1770) 26 Exemplare
Housing an Anarchist Approach (1976) 19 Exemplare
Talking Schools (1995) 16 Exemplare
All Quiet on the Hooligan Front (1996) 11 Exemplare
Talking To Architects (1996) 10 Exemplare
Vandalism (1973) 9 Exemplare
Who Wants It? (2000) 9 Exemplare
Talking Green (2012) 7 Exemplare
Utopia (Human Space) (1974) 6 Exemplare
The Bootsy Egan Letters (1997) 5 Exemplare
Connexions: Work (1970) 5 Exemplare
The Allotment (2023) 3 Exemplare
L'educazione incidentale (2018) 3 Exemplare
Tenants Take Over (1974) 2 Exemplare
Anarchism for Beginners (1987) 1 Exemplar
Lo sguardo anarchico (2021) 1 Exemplar
House Party Murder (1933) 1 Exemplar
To Die For (2017) 1 Exemplar
House and Home 1 Exemplar
Baphomet 1 Exemplar
Anarchy 1 Exemplar
Nostra patria e il mondo intero — Autor — 1 Exemplar

Zugehörige Werke

Die Abenteuer des Huckleberry Finn (1884) — Einführung, einige Ausgaben43,075 Exemplare
Der Geheimagent (1907) — Einführung, einige Ausgaben6,580 Exemplare
Memoiren eines Revolutionärs (1889) — Herausgeber, einige Ausgaben454 Exemplare
Fields, Factories and Workshops Tomorrow (1912) — Herausgeber, einige Ausgaben179 Exemplare
The Anarchist Reader (1977) — Autor, einige Ausgaben125 Exemplare
The Future Of Technics And Civilization. (1986) — Einführung — 18 Exemplare
Stamps: Designs For Anarchist Postage Stamps (1997) — Vorwort, einige Ausgaben9 Exemplare

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Rezensionen

Quando si pensa all’anarchia si pensa automaticamente al caos, tanto che, al di fuori della teoria politica, il termine indica una situazione di scompiglio dove tuttə fanno quello che lə pare senza badare a regole o limiti. Ha preso dunque un’accezione piuttosto negativa perché nell’anarchia generale verrebbero meno anche quelle regole del vivere civile che ci permettono di stare nella società con relativa tranquillità.

Una sorte davvero singolare per un termine che, da etimologia, significa semplicemente “assenza di potere” e per una realtà che vede molte brutture del mondo scatenarsi proprio per lotte di potere. Colin Ward quindi si propone di riportare la nostra attenzione sul fatto che l’anarchia non è tanto un ideale astratto, ma una descrizione di una modalità grazie alla quale gli esseri umani possono organizzarsi.

Ward ci dice che l’organizzazione anarchica già esiste nella nostra società, grazie alla tendenza umana a raggrupparsi per il comune beneficio. Quindi ci mostra degli esempi concreti in vari ambiti di organizzazione anarchica – nell’urbanistica (che conosceva bene, in quanto architetto), nell’istruzione, nel lavoro, nella famiglia… – e senza svicolare dagli ambiti che generano più scetticismo, come la gestione dei crimini e dei comportamenti antisociali.

Certo, realizzare una società anarchica è estremamente improbabile: non tanto per l’impossibilità di mettere in pratica l’anarchia, quanto piuttosto per i requisiti che questo richiederebbe. Anzi, Ward riflette sul fatto che forse non sarebbe nemmeno auspicabile. Ma tra accettare passivamente lo status quo e cercare di allargare gli spazi di autonomia sta tutta la differenza del mondo.

Proprio nella fase in cui «le tendenze irresistibili della società moderna» sembrano condurci inevitabilmente a una società massificata di schiavi dei consumi, quei movimenti sono sorti a rammentarci una verità fondamentale, e cioè che è veramente irresistibile solo ciò a cui non si oppone resistenza. Ma naturalmente una serie di vittorie parziali e incomplete, di concessioni strappate ai detentori del potere, non è di per se stessa capace di farci approdare all’isola felice di una società anarchica. Piuttosto esse serviranno ad arricchire i contenuti dell’iniziativa di base, e contribuiranno a tradurre in realtà le potenzialità di una vita più libera che già esistono in questa società. È vero, d’altra parte, che per un attacco frontale alle strutture del potere sarebbe necessario un tale livello di compromissione delle idee anarchiche, sarebbe indispensabile scegliere compagni di viaggio così autoritari, che agli appelli all’unità rivoluzionaria sarà bene rispondere: «Nel cappio di chi mi invitate a infilare la testa, questa volta?».
… (mehr)
 
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lasiepedimore | Jan 4, 2024 |
Testo che eleva i bambini ad attori sociali di rilievo (cosa a ben vedere negata nella nostra società) e problematizza la relazione fra ceto, cultura, spazio vissuto rispetto all’educazione. Fortemente radicato sull’esperienza inglese ma ricco di riferimenti che lo rendono applicabile a ogni contesto. Buon lavoro curatoriale, con appendici a ogni capitolo.
 
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d.v. | May 16, 2023 |
Not bad, and a nice quick read and introduction (as the title implies). I would have preferred something a bit more objective though.
 
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qaphsiel | 5 weitere Rezensionen | Feb 20, 2023 |
it works well as an introductory primer for anarchism for some types of ppl, mainly those of a slightly more scholastic bent but who arent too picky abt rigorous method in history, philosophy, or theory

but its summary presentation is incredibly weak or misleading at times, particularly wrt (prison/police) abolition and wrt ecology/climate change. and the chapter on anarchism and work is a little overly focused on traditional industrial occupations rather than those which were most common at the time of writing (let alone in the present day)… (mehr)
 
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sashame | 1 weitere Rezension | Nov 20, 2022 |

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